Via Abbazia congiunge via Martiri a via Garibaldi, ed è così chiamata in ricordo degli abati di sesto e di Summaga che qui avevano le loro case. Il ponte, detto dell'Abate o ponte Nuovo, fu costruito nel 1386, ed era di legno. Fu costruito in pietra soltanto nel 1835, fatto saltare dagli Austriaci il 3 novembre 1918, e riedificato nel 1919.
I giardini che si affacciano sul Lemene furono realizzati durante l'amministrazione del conte Camillo Valle (1928 - 31). Il busto in bronzo di Ippolito Nievo è opera del già citato Valentino Turchetto, e fu collocato nel 1931, in occasione delle manifestazioni programmate dal Comune per il centenario della nascita dello scrittore.
All'altezza del ponte di S.Nicolò, in corrispondenza con quella di S.Gottardo, sorgeva la porta S.Nicolò, eretta probabilmente alla meta del sec. XIII. La porta, o torre, fu improvvidamente abbattuta nel 1886 per permettere l'allargamento della strada che portava alla ferrovia appena inaugurata. La torre era di proprietà comunale, ed era regolarmente affittata a due inquilini. Ci fu chi, tra i consiglieri comunali, si oppose all'abbattimento, prospettando anzi la convenienza di conservarla, ristabilirla alquanto, e aprire anche la bella bifora che trovavasi murata verso il borgo. A nord della porta di S. Nicolò si stendeva il territorio della Villa di Albaro che non aveva, nel medioevo, rapporti con il comune di Portogruaro. Bensì con l'abbazia di summaga.
Sulla destra, prima di Via Garibaldi, si apre via castello, toponimo che ricorda come in quest'area sorgesse il castello patriarcale.
Via Garibaldi fu pesantemente bombardata nel corso della prima guerra mondiale da aviatori italiani, nel vano tentativo di colpire il comando militare austriaco che aveva sede nell'attuale Villa Comunale.
Gran parte degli edifici, benchè rimaneggianti, risale ai secc. XV e XVI. molte case si presentano dei bassorilievi inseriti nella facciata e resti di affreschi, più o meno recenti. Ricordiamo casa Bolzicco - Zovatto, al civico 51, all'inizio del sec. XIX costituita ancora da due distinti edifici, successivamente uniti come testimoniato dal coronamento del tetto, con mensole di legno lavorato. La facciata è arricchita da decorazioni a motivi geometrici dell'inizio di questo secolo. Sopraelevata di un piano, dopo i bombardamenti del 1917, è la casa Gaiatto, al civico 54, con affreschi di scuola veneta del sec. XVI, assai malridotti e scarsamente leggibili, che rappresentano una Madonna con Bambino sotto la quadrifora centrale, un Cristo morto sorretto da due angeli fra le finestre di sinistra e un'incredulità di S.Tommaso fra quelle di destra.
Ultima via Garibaldi e prima di via Seminario è casa Olivo - Marchiori, con decorazioni di motivi a finto marmo di difficile assegnazione cronologica.
Brano tratto da "Portogruaro" di Roberto Sandron con l'autorizzazione dell'Associazione Pro Loco Portogruaro