Al secondo piano della villa comunale è collocato il Museo Paleontologico "Michele Gortani", aperto nel 1976 e curato dall'omonima Associazione il cui Presidente, Luciano Tiraboschi, ha voluto cortesemente fornire le seguenti not ed illustrazione del museo stesso. La visita è libera (dal lunedì al venerdì. 10 - 12:30; 15 - 17:30).
Vetrina 1
I numerosi cartellini che accompagnano i campioni esposti hanno lo scopo di chiarire al visitatore il sigificato di "fossile" e di illustrare i sistemi con cui madre natura è riuscita a far giungere fino a noi testimonianze di vita di decine, centinaia di milioni di anni fa.
Vetrina n.2, n.3, n.4
Siamo nel Paleozoico inferiore che inizia circa 570 milioni di anni fa, suddiviso nei periodi Cambrico, Ordovico (500 milioni di anni), Silurico (430 milioni) e Devonico (395 milioni) con le testimonianze delle forme che la vita ebbe nel mare, alle sue origini. Vi sono rappresentati vari gruppi animali; tra gli Echinodermi ricordiamo i Crinoidi, comunemente detti "gigli di mare"; Molluschi sono rappresentati da Gasteropodi, Lamellibranchi e Cefalopodi; sono presenti i Coralli e i Brachiopodi.
Tra i gruppi estinti sono ben rappresentati i Trilobiti, ertropodi marini considerati progenitori dei Crostaicei e degli Insetti, comparsi da oltre 250 milioni di anni, e i Graptoliti, scomparsi da oltre 300 milioni di anni, che rappresentano una traccia del passaggio tra invertebrati e vertebrati. Tra i vegetali ricordiamo le alghe calcaree.
Vetrine n.5, n.6, n.7
Nel Paleozoico superiore e precisamnete nel periodo Carbonico superiore, l'europea emerge; stagni e paludi abbondano e la flora, conquistate le terre emerse, si sviluppa in rigogliose foreste di Lepidodendri, Calamites (Annularia) e Felci arboree, le cui fronde fossilizzate (Neuropteris, Pecopteris) sono rimaste impresse nelle lastre di scisto carbonico delle Alpi carniche.
Del Permiano (280 milioni di anni),m particolarmente importanti come fosili guida sono i Foramminiferi, organismi unicellulari, e i Gasteropodi del genere Bellerophon. Il modello interno di un Nautilus e la sezione del tronco di una felce arborea silicizzata impreziosiscono la vetrina n. 7, sontenente i fossili dell'ultimo periodo del Paleozoico.
Vetrine n.8, n.9, n.10, n.11, n.12, n.13, n.14
Segue un'ampia esposizione di fossili riferiti al'Era Mesozoica i quali, nella storia evolutiva, rappresentano una posizione intermedia tra le forme arcaiche precedenti e quelle più attuali della seguente Era Cenozoica.
Appare subito evidente la grande varietà di rocce che richiama ambienti diversi con faune differenziate: è il risultato delle varie sedimentazioni che le acque della teide (il grande mediterraneo che si estendeva fono all'Asia) lasciavano precipitare sulle areee della futura regione italiana. La gran parte dei fossili proviene dalle Alpi e Pralpi Venete e Carniche, che si formarono ed emersero, sotto la spinta della zolla africana alla deriva, nell'Era successiva, la Cenozioca.
i fossili in esposizione appartengono a numerosi gruppi animali e vegetali tra i quali, di notevole interesse, le Ammoniti, ottimi indicatori cronologici, i ricci di mare, i bivalvi tipici dell'area dolomitica, i pesci, i gamberi, le alghe.
L'era mesozoica, iniziatasi 225 milioni di anni fa, termina con l'estinzioni delle Ammoniti e dei grandi rettilòi, alla fine del periodo Cretacico, 65 milioni di anni fa.
Vetrina n.15
I reperti appartengono tutti al Cretacico, e sono frutto di una ricerca in un'area ben delimiata comprendente il Monte Ciaurlec, in Friuli.
La cartina che evidenzia l'area e i profili geologici (ideali sezioni del territorio ottenute in base alle analisi degli affioramneti), vogliono dare un'idea di siano i primi passi per uno studio della situazione geologica di un territorio.
Circa 130 milioni di anni fa, l'area considerata era sede di un mare poco profondo, limpido, ossigenato, soggetto ad un clima sub-tropiale. L'ambiente era di scogliera e dai sedimenti sono derivati calcarei fini contenenti fossili di coralli e di bivalvi 8Rudiste) dalle forme inconsuete a guscio conico molto spesso o a corno di capra), ma adatte a resistere agli effetti delle mareggiate e delle forti correnti. Anche le Rudiste, come le Ammoniti, si estinsero alla fine del Cretacico.
Vetrine n.16, n.17
Sono le vetrine dei Vertebrati follisi, appartenenti a vari periodi geneologici. Ricordiamo lo scheletro della grossa dell'Orso delle caverne, quello della piccola testa dell'Elefante nano di Sicilia e gli oltre cinquanta ittioliti (pesci fossili) europei, africani e americani.
Vetrine n.18, n.19. n,20
Nel Cenozoico, che ebbe inizio 65 milioni di anni fa, conparvero gli organismi da cui hanno tratto origine le forme di vita attuali, e si formò la catena delle Alpi. Il clima delle nostre regione era simile a quello attuale della zone costiere della penisola indiana; il mare era ricchissimo di specie, e così le terre emerse.
Le tre vetrine contengono molti reperti dell'Era, raggrupati a seconda del Periodo di appartenenza: Eocene, Oligocene (40 milioni di anni fa), Miocene (19 milioni), Pliocene (7 milioni). Provengono in prevalenza dal Veneto e del Fiuli, territori particolarmente ricchi di rocce sedimentarie cenozioche.
E' presendere un Nautilus; numerosi sono i Gasteropdi anche di notevole dimensione, i bivalvi, i caratteristici Forammiferi, i coralli individuali e i coloniali, ecc. A testimoniare la presenza di terre emerse vi sono poi umerosi resti vegetali, fra i quali una splendida palma proveniene da Bolca (VR), località nota in tutto il mondooer l'aondanta e la bellezza dei suoi fossili eocenici.
Una parte della vetrina n.20 è occupata da reperti dell'era Neozoica (il cui inizio si pone a circa 2 milioni di anni fa), i quali hanno già forme attuali.
L'unico neo di questo Museo, peraltro bellissimo. è dato dalla ristrettezza dello spazio a disposizione. Si auspica che l'Amministrazione Comunale dimostri maggiore sensibilità nei confronti di questo patrimonio, la cui raccolta e conservazione è opera asclusiva di volontari.
Brano tratto da "Portogruaro" di Roberto Sandron con l'autorizzazione dell'Associazione Pro Loco Portogruaro