Si è tenuto mercoledì 18 marzo, rigorosamente a porte chiuse a causa dell'emergenza Coronavirus, l'ultimo Consiglio comunale del Comune di Concordia Sagittaria. Ordini del giorno: l'approvazione del bilancio di previsione, il piano triennale delle opere pubbliche e alcune delibere tecniche.
Durante il Consiglio si è creata una netta spaccatura tra Amministrazione e opposizione al momento di trattare l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche che prevede per l’anno 2020 un investimento di 200 mila euro per la realizzazione di una rotatoria tra via S. Pietro, via I° Maggio, via Claudia e via Carneo e la predisposizione di dossi stradali in asfalto in prossimità degli attraversamenti pedonali.
Il gruppo consiliare “Progetto Concordia - Cambiamo Direzione” ha così deciso di emanare un comunicato stampa per evidenziare le proprie perplessità riguardanti questo progetto voluto dall'Amministrazione: “Pur condividendo la necessità di mettere in sicurezza l’incrocio, non troviamo giustificabile la necessità di investire ingenti risorse pubbliche per un’opera che a detta del sindaco “non è definitiva” e che viene progettata senza un’indispensabile analisi dei flussi veicolari. Si legge infatti sulla relazione tecnica che “sarà necessario accompagnare la redazione del progetto definitivo da uno studio di dettaglio dei flussi veicolari […] funzionale a stimare le variazioni di flusso veicolare indotte dall’eventuale ripristino del doppio senso di marcia su via San Pietro.”
Oltre ad una mancata verifica preliminare della fattibilità dell’opera si evince che il progetto prevede l’eventuale ripristino del doppio senso di marcia su via San Pietro. Scelta discutibile che smonta completamente il progetto di viabilità che l’Amministrazione Odorico ha promosso in questi ultimi anni e sbandierato fortemente in campagna elettorale. Tutti ricorderanno la predisposizione di aiuole spartitraffico installate proprio qualche giorno prima delle elezioni amministrative che si sono svolte a Concordia l’anno scorso. Come mai sono stati spesi soldi pubblici per la risistemazione di alcuni incroci se poi, dopo qualche anno, si prevede la realizzazione di una rotatoria che andrebbe a stravolgere l’intero impianto viabilistico del centro storico?
Scompare poi la pista ciclabile nel primo tratto di via S. Pietro che rientrava all’interno del progetto, da noi condiviso, di realizzare un anello ciclopedonale attorno al centro storico finalizzato a favorire la mobilità sostenibile.
La realizzazione del progetto non prevede poi un intervento specifico di riqualificazione della rete infrastrutturale dei sottoservizi (rete fognaria) funzionale a rispondere adeguatamente ad eventi di elevata intensità caratterizzati da maggior sofferenza idraulica, in un’ottica di mitigazione del rischio idrogeologico.
Troppe perplessità che sottolineano l’insufficiente capacità di decidere cosa è più utile realizzare e secondo quali priorità. Progetti di questa natura andrebbero affrontati nel quadro di un chiaro e organico piano della viabilità comunale e attraverso un ampio confronto con i cittadini; questo permetterebbe di costruire una visione chiara e di evitare continue sperimentazioni che gravano sulla collettività”.
Alberto Querin
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