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Concordia Sagittaria
L’eredità di Iulia Concordia e quella di due commissariamenti, tra ricchezze archeologiche e ristrettezze finanziarie

Sarà mica il monumento di un praefectus quello emerso dal sottosuolo di Concordia Sagittaria alcune settimane fa? Perché in tal caso, visto il recente avvicendamento di commissari prefettizi alla guida del paese, quei blocchi di calcare avrebbero l’aria di un convitato di pietra. Ma per l’identificazione del facoltoso civis ci vorrà un po’ e se nel frattempo i blocchi verranno rinterrati non sarà certo per scaramanzia, bensì per mancanza di fondi.

Concordia Sagittaria – cittadina di 11.000 abitanti, erede, nel nome e nel patrimonio archeologico, del suo passato di colonia romana – risente dei postumi finanziari di due commissariamenti, a pochi mesi dalle elezioni che hanno riconfermato sindaco Marco Geromin, già eletto nel 2008 dopo il lungo commissariamento successivo alla caduta della giunta di Cesare Valerio nel 2007, ma rimasto in carica solo alcuni mesi a causa del protrarsi di una spaccatura interna al suo partito, il Pd.
Le vicissitudini di Concordia sembrano essere state nefastamente contagiose per la contigua Portogruaro, commissariata pochi giorni fa. Una situazione che, come afferma Geromin, bloccherà, per il momento, il rapporto di collaborazione instauratosi tra i due comuni, naturalmente collegati dal Lemene.
Il paese di Concordia si dispiega lungo le sponde di questo fiume, che il comune intende sfruttare maggiormente quale suggestiva via di comunicazione per favorire l’afflusso di turisti dalle spiagge di Caorle ai siti archeologici concordiesi.
Concordia, territorio di bonifica, ha un rapporto anche conflittuale con l’elemento acqueo, che in occasione di precipitazioni intense, anche se di durata breve, invade le zone più depresse della città, come via Altinate e il Paludetto, i cui residenti, insieme ad alcuni consiglieri comunali e a quattro consiglieri del Consorzio di bonifica, hanno da poco costituito un gruppo di lavoro per trovare una soluzione all’annoso problema.
Ma il sottosuolo di Concordia non fa solo acqua. Il sopraccitato ritrovamento del basamento (una trentina di grossi blocchi di calcare) di un monumento funebre di notevoli dimensioni, probabilmente successivo al III secolo d. C., conferma le potenzialità sotterranee di questa cittadina, che dovrebbero essere fatte emergere con una maggiore valorizzazione del suo patrimonio storico, integrata con una capillare azione di promozione turistica della città.
Negli ultimi anni il comune è stato coinvolto in vari progetti, quali i “Percorsi Archeologici”, “Antiqui” e in ultimo “Via Annia”, che prevede l’apertura entro la fine del 2009, nei comuni interessati dal passaggio della via, di una sala museale ad essa dedicata (che a Concordia troverà sede nell’area archeologica sottostante la cattedrale). Gli scavi che hanno portato al rinvenimento del basamento erano condotti nell’ambito di questo progetto, al fine di determinare il tragitto della via consolare extra moenia. A una decina di metri dal luogo di ritrovamento dei blocchi, a circa due metri di profondità, ne è infatti emersa una sezione trasversale di nove metri di larghezza, segnalata dallo strato di ghiaia che ne ricopriva il tracciato fuori dalle mura.
In questi giorni si schiuderà lo “scrinium” di tesori archeologici e bibliografici del Circolo Antiqui, inaugurato oltre un anno fa, ma rimasto chiuso per mancanza di personale. La struttura, realizzata nell’ambito del progetto interreg “Antiqui”, per un costo di 778.756 euro (su un costo complessivo di 1.120.000 euro, cofinanziati da fondi europei), si snoda su tre piani, occupati rispettivamente dal servizio di prestito bibliotecario, da un’area riservata agli studenti e da un centro studi sulla storia romana (suddiviso in scrinium, scriptorium ed exedra), che dovrebbe farne un punto di riferimento per lo studio dell’archeologia locale in collaborazione con il mondo universitario.
Alcune importanti opere, dunque, sono state portate a termine. Quali sono i progetti (è il caso di dirlo) per il futuro? «Il lungo commissariamento – spiega Geromin – ha lasciato al comune non solo strascichi finanziari, ma anche carenze progettuali. A metà ottobre concorreremo per un interreg Italia-Slovenia del valore di un milione di euro. Nell’eventualità vincessimo, l’intenzione non è quella di scavare in altri siti, bensì di musealizzare quelli esposti».
Nel 2008 i visitatori delle aree archeologiche sono stati circa 18.500, parte dei quali accompagnati da una delle cinque guide abilitate dell’associazione Dimensione Cultura o dai volontari dell’associazione Rufino Turranio. Ma con un’adeguata opera di promozione, sostengono amministratori pubblici e operatori del settore, la suggestione di un passato che compenetra il presente potrebbe richiamarne molti di più. «L’affluenza di turisti balneari a Concordia è scarsa – afferma Angelo Moretto, presidente della pro loco concordiese –. È necessario aumentare la quantità di materiale informativo negli uffici dell’Azienda di Promozione Turistica Bibione-Caorle, dove Concordia non ha ancora sufficiente visibilità».
Uno stratagemma per condurre i turisti a Concordia potrebbe essere il suo inserimento all’interno di un itinerario unico con partenza da Caorle e arrivo a Portogruaro, che potrebbe svolgersi lungo la via di comunicazione fluviale. L’opportunità viene attualmente offerta dal progetto GiraLemene, che coinvolge Concordia, insieme a Portogruaro, Gruaro e Caorle, nella creazione di itinerari ciclabili e navigabili. Se non ancora turisti, la corrente del Lemene veicola perlomeno idee e proposte. Il sindaco ipotizza la creazione di una flotta di house boat, imbarcazioni a fondo piatto per la navigazione da diporto in acque interne. Mariangela Flaborea, di Dimensione Cultura, prospetta un epilogo portogruarese della visita ai siti concordiesi: «Si potrebbe sfruttare la collocazione del museo nazionale concordiese a Portogruaro come pretesto per un itinerario turistico in bicicletta o lungo il Lemene». Moretto propone un coinvolgimento delle associazioni remiere: «Le associazioni Voga e Rematori potrebbero accompagnare i turisti da Concordia fino ai mulini di Portogruaro».
Una certa carenza viene unanimemente rilevata anche nell’organizzazione della ricettività. «A breve il comune firmerà una convenzione con l’Azienda di Promozione Turistica per la collocazione di un info point nel museo all’interno del palazzo municipale», assicura Geromin. «I turisti chiedono di poter acquistare delle guide, dei souvenir o delle specialità eno-gastronomiche locali: dovrebbe essere istituito un punto vendita che offra tali prodotti garantendo l’apertura domenicale», suggerisce Mariangela Flaborea, che conclude: «E, soprattutto, andrebbe creata una rete di collaborazione tra tutte le realtà, private e pubbliche, operanti nel settore».
Le sagittae sono state lanciate. Non resta che mettersi all’opera per un’azione… in concordia.

 


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