Venerdì 19 luglio, al calar del sole, più di 450 persone hanno deciso di manifestare il proprio “no” alla violenza sulle donne partecipando alla “Caorle4Women”. Donne, uomini, ragazzi e bambini. Di tutte le età. Dai 12 anni di Mohamed (che ha tagliato per primo il traguardo di piazza Matteotti insieme all’amico 14enne Tazio e ha scelto di esserci perché “è giusto visto il tema importante”) agli 81 anni di Chiara, che ha passeggiato con la sorella Giovannina di 76. Dalle amanti del jogging, come l’assessore al turismo, Alessandra Zusso, prima donna arrivata, a chi dello sport ne ha fatto una professione, come Cristina Barcellini, pallavolista campionessa italiana e medaglia in tante rassegne internazionali con la nazionale, che dopo la recente maternità (Gabriele ha 5 mesi) ha “scoperto” la corsa e tra qualche mese riprenderà a giocare in serie C. Apprezzatissimi i due percorsi di 4 e di 10 km, che hanno portato i runner e i camminatori prima in spiaggia, poi sul lungomare, passando anche vicino alla panchina #stopViolence installata dal comune di Caorle.
Una parte del ricavato di #Caorle4women sarà devoluto al progetto del Cav di Treviso dal titolo “Tra il grido e il silenzio scegliamo l’alfabetizzazione emotiva” dedicato a studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e che vuole fermare la violenza contro le donne partendo dalle base culturali. Per combattere la violenza dobbiamo prima di tutto prevenirla – afferma il presidente del Centro Antiviolenza di Treviso, Rita Giannetti – una corsa come questa ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare tutti, donne, uomini, bambini. Dobbiamo combattere perché la violenza abbia fine, se cambiamo la cultura possiamo cambiare le cose. Abituare fin da giovani, ad avere rispetto dell’altra persona, a gestire le relazioni, ad essere rispettosi dell’altro, questi sono passi fondamentali. Tra il grido e il silenzio, scegliamo la parola”.