Nel centesimo anniversario del vittorioso bollettino di guerra che sancì la definitiva e agognata unità nazionale, anche Concordia ha voluto rendere omaggio a propri concittadini caduti in difesa del suolo patrio durante la Grande Guerra. Il ritrovo iniziale è stato fissato per le 9.30 in Cattedrale per la Santa Messa in suffragio dei soldati defunti in battaglia. Terminata la funzione religiosa, il corteo si è spostato sul piazzale antistante la Loggia comunale per assistere all'alzabandiera e al picchetto d'onore effettuato dal 5° reggimento Artiglieria Terrestre “Superga”, mentre due rappresentati delle forze armate concordiesi hanno posto una corona di fiori ai piedi del Monumento ai caduti. Dopo questo cerimoniale i presenti si sono recati in piazza Matteotti, dove è avvenuta la seconda parte dell'evento.
Per primo ha preso parola il sindaco Claudio Odorico, che ha voluto ricordare uno a uno i 117 concordiesi che hanno dato la propria vita per l'Italia e ha poi spiegato i motivi che hanno portato l'Amministrazione a rinominare il piazzale del Comune Piazza “Caduti per la Patria” e a realizzare una targa commemorativa in loro onore: "Il ricordo della fine del Primo conflitto mondiale ci invita a pensare a tutti i caduti per la Patria, per terrene vivo nella memoria il loro sacrificio. La loro testimonianza diventa un monito per una convivenza pacifica tra i popoli e per il ripudio della guerra come soluzione dei conflitti, principio sancito dalla nostra Carta costituzionale. Concordia Sagittaria ha dato tante giovani vite per costruire la pace, come conquista continua e faticosa che deve impegnare ogni giorno ciascuno di noi, anche nelle piccole cose, nello sforzo per mantenerla viva. Per ricordare i caduti di ogni guerra il Comune di Concordia Sagittaria intitola la piazzetta degli Uffici comunali, dove un tempo sorgeva l'Asilo parrocchiale, ai “Caduti per la Patria” e una lapide, nello stesso luogo, ricorderà, soprattutto alle generazioni future, che la Patria è la terra dove ogni persona può vivere in pace".
Terminato il discorso del sindaco, don Enrico Facca ha benedetto l'opera, mentre sul palco è stato chiamato Alessandro Vello, il quale ha raccontato ai presenti di come sia arrivato a scoprire - attraverso la ricerca di un suo prozio morto in guerra - che ben 33 dei 117 concordiesi caduti al fronte sono sepolti in Repubblica Ceca, nell'ex campo di prigionia di Milovice. Concluso anche questo intervento è arrivato il momento dell'atto finale: quello della consegna alle famiglie dei caduti di una medaglia commemorativa in ricordo dei loro cari e del loro sacrifico per la Patria.
Alberto Querin
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