Dopo le elezioni di giugno del neocostituito Sindacato Balneare Interprovinciale di Venezia Rovigo afferente al SIB Confcommercio, Venerdì 25 ottobre 2024, a margine della terza edizione del Summit del Mare presso il Villaggio Turistico Internazionale di Bibione, si è riunito il Direttivo guidato da Lorenzo Braida, Presidente SIB Interprovinciale Venezia - Rovigo e dal Vice Pierluigi Padovan, alla presenza del Presidente nazionale del SIB, Antonino Capacchione, del Vicepresidente nazionale Leonardo Ranieri, del Sindaco di San Michele - Bibione, Flavio Maurutto, dell’Assessore regionale al demanio Francesco Calzavara, della Presidente della Conferenza dei Sindaci del litorale, Roberta Nesto e di numerosi Sindaci ed Assessori della Costa. Due i punti all’ordine del giorno: aggiornamento sulla questione della Direttiva Bolkestein e dell’Ordinanza di sicurezza balneare.
"Siamo di fronte ad una grande rivoluzione copernicana con l’applicazione della Bolkestein nel nostro territorio, che credo debba trovare una normativa di tutela a livello nazionale, con una declinazione regionale dove si tenga conto delle specificità dei territori – ha commentato senza mezzi termini l’Assessore regionale Calzavara -. Il balneare del Veneto genera numeri incredibili e sono possibili grazie ad un bene, ossia la spiaggia e a tutti i servizi collegati, che consentono di completare l’offerta turistica. Se dovesse saltare il sistema dell’ospitalità nel nostro territorio si andrebbero a vanificare tutti quei sacrifici di operatori che per generazioni hanno costruito questo straordinario modello di economia che è il balneare del Veneto".
La preoccupazione sta nell’annosa questione, trascinatasi per oltre 20 anni, riguardante l’applicazione della Direttiva Bolkestein sulla messa a gara delle concessioni demaniali.
A intervenire sull’argomento sono stati gli stessi relatori, con il Presidente Nazionale del SIB, Capacchione, che ha sottolineato l’importanza di una normativa chiara da parte del Governo.
"Il Veneto ha un’importanza indubbia per il turismo Italiano – ha espresso Capacchione – ma non solo. È anche interesse dell’Europa non perdere l’Italia, perché rappresenta appunto 'la spiaggia' dell’Europa. È nell’interesse di tutti una disciplina che non distrugga quello che è stato costruito in tanti anni di storia del settore balneare. Ma la questione deve essere affrontata a livello nazionale. I tentativi che le Regioni hanno fatto in passato per intervenire quando si prospettò di dover applicare la “Bolkestein”, sono stati poi bloccati dalla Corte Costituzionale, che fissò la competenza della materia allo Stato.
Il nodo va quindi affrontato e risolto con una legge che non vada in contrasto con il diritto europeo".
Non solo Bolkestein. Altro problema che sta assillando i concessionari e solo ultimo grattacapo in ordine di tempo, è quello riguardante la recente Ordinanza di balneazione emessa a fine agosto di quest’anno dalle Capitanerie di Porto.
"È una questione che sta destando grande preoccupazione tra gli operatori – ha ribadito Lorenzo Braida, presidente del SIB Provinciale di Venezia Rovigo – con il problema del reperimento del personale che deve svolgere il servizio e per i costi elevati che le assunzioni comportano. L’Ordinanza sembra voler collegare la stagionalità ai periodi di balneabilità, quindi molte Amministrazioni rischiano di dover garantire il servizio di salvataggio completo dal 15 maggio al 15 settembre. Il problema, però, è che non si trova personale di salvamento. Il rischio è di dover tenere le attività chiuse, a danno non solo del concessionario ma dell’intera località".
E anche su questo fronte il SIB ha espresso la necessità che la questione debba venire risolta a livello nazionale, con una norma chiara e che non destabilizzi il sistema. Rendendosi disponibile al dialogo.
"Se c’è necessità di migliorare la normativa per adeguare il sistema del salvamento alle varie realtà territoriali, siamo a disposizione per lavorarci assieme – ha concluso Capacchione – come anche per rivedere il nuovo regolamento relativo il rilascio delle abilitazioni per assistenti bagnanti, altro settore in forte crisi".
Nubi scure si addensano quindi ancora all’orizzonte per il settore balneare, ma la volontà da parte di tutti gli interlocutori è quello di chiudere in fretta – e bene – una partita che dura ormai da troppi anni, anzi decenni. Ed è una partita che nessuno può permettersi di perdere, per un settore che vale circa 900 mila occupati nell'ambito della Blue Economy ed un PIL del 5% sul totale turistico nazionale, dove proprio il Veneto la fa da padrone.