L’Ulss4 ha attivato la sua prima Casa della Comunità, in piazza Galasso a San Michele al Tagliamento. Si tratta del nuovo modello di organizzazione di assistenza territoriale, di riferimento sanitario e sociosanitario per i cittadini dei comuni di San Michele al Tagliamento, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Teglio Veneto, Fossalta di Portogruaro e Pramaggiore.
L’intervento iniziato a febbraio dell’anno corrente, del valore di 404 mila euro, ha previsto la ristrutturazione dell’ex sede del distretto sociosanitario di proprietà dell’Ulss 4 e dell’ex sede Avis di proprietà del Comune di San Michele al Tagliamento, ceduta in comodato d’uso all’Azienda sanitaria: entrambe sono collocate al piano terra e divise fisicamente da una galleria pedonale che collega piazza Galasso a via Canal, con una superficie complessiva di 525 mq.
L’ex sede del distretto sociosanitario accoglie ora le attività a carattere sanitario: punto unico di accesso, anagrafe sanitaria, cup, punto prelievi, ambulatori di varie specialità (cardiologico, geriatrico, chirurgico e chirurgia vascolare, infermieristico, ginecologico ed altri), pediatra, medici di famiglia, ha un nuovo ingresso e sala accoglienza.
L’ex sede Avis accoglie le attività socio-sanitarie, come l’assistente sociale, infermiere di famiglia, la continuità assistenziale, spogliatoio per i dipendenti, archivio e locali di servizio.
In entrambi gli ambienti sono stati rimodulati gli spazi per creare stanze regolari, pur nella particolarità architettonica dell’edificio che si presenta curvo. Tutte le stanze sono illuminate con luce naturale, grazie alla presenza di fori sia verso Piazza Galasso che via Canal.
Gli spazi interni sono caratterizzati da tre colori per distinguere la tipologia di servizio erogato: azzurro per la parte sanitaria, verde per la parte distrettuale, grigio per la parte sociale. I colori sono ripresi nei pavimenti e nelle indicazioni adesive applicate sulle porte interne, così da creare una segnaletica di orientamento innovativa ed allo stesso tempo intuitiva.
Alcuni dei servizi oggi presenti nella Casa di Comunità di San Michele al Tagliamento erano già presenti in precedenza, ma poterli riunire in un’unica struttura consente di sviluppare sinergie tra servizi aziendali, medici convenzionati ed enti del territorio come il Comune; questa integrazione operativa rappresenta un vantaggio, in quanto il servizio all’utente viene erogato in modo coordinato tra i soggetti coinvolti. Le attività previste dal PNRR permettono inoltre lo sviluppo di percorsi diagnostici di primo livello, soprattutto a favore dei pazienti cronici, grazie alla dotazione di apparecchiature come elettrocardiografi e spirometri con i quali effettuare gli esami in loco, e che vengono refertati a distanza dai clinici dell’ospedale di Portogruaro.
Tenendo conto delle varie qualifiche coinvolte nelle attività erogate dalla Case di Comunità, qui vi lavoreranno tra i 12 e i 15 professionisti.
Mercoledì 20 agosto 2024 c'è stato il taglio del nastro tricolore con l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, insieme al direttore generale dell’Ulss 4 Mauro Filippi, al sindaco Flavio Maurutto e all’assessore comunale alla Sanità, Selena Colusso Vio.
“Stiamo attuando con validi risultati – ha detto Lanzarin – una nuova strategia di avvicinamento della sanità al territorio e ai bisogni del cittadino, per dare tutte quelle risposte che non necessitano dell’intervento dell’Ospedale o del Pronto Soccorso. Al proposito stiamo utilizzando con efficienza i fondi messi a disposizione dal PNRR e, alla fine del percorso, prevediamo di realizzare 99 di queste strutture in tutto il Veneto. Il PNRR fissa i tempi a maggio 2026, ma riteniamo di poter concludere la rete delle Case di Comunità anche in anticipo. Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza fatta con il Covid, che ha dimostrato come sia estremamente opportuno, e utile per i pazienti, avere in queste strutture tutti i servizi necessari che non comportano necessità ospedaliere. Questa di San Michele – ha concluso – è di particolare importanza, sia perché si trova in un’area di confine, sia per la sua spiccata poliedricità, ma anche quelle che apriranno in futuro, con un investimento complessivo di 15 milioni di euro, andranno a costituire una rete territoriale d’eccellenza”.
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