S. Michele al Tagliamento è il secondo Comune, dopo Caorle, per estensione perché va dal confine con il Friuli fino al mare Adriatico, dove sorge la località balneare di Bibione. Il confine amministrativo tra la provincia di Venezia e quella del Friuli è segnato dal fiume Tagliamento. Questo fiume, a est del quale si trova S. Michele, ha inciso profondamente sulla storia delle terre circostanti. Il nome di S. Michele appare per la prima volta in un documento del 1214. Prima del 1420 la giurisdizione di questo Paese era affidata a varie famiglie, fra le quali la più importante era quella dei conti di Gorizia; dopo tale data, con l'avvento della Repubblica di Venezia, la giurisdizione passò nelle mani di nobili famiglie veneziane. Con la riforma napoleonica del 1807 S. Michele divenne Comune della provincia di Venezia. S. Michele subì le pesanti conseguenze delle due guerre mondiali trovandosi vicino ad un'importante linea strategica: il Tagliamento. Durante la seconda guerra mondiale il suo centro urbano venne raso al suolo. Le distruzioni spiegano perché in questo comune non si trovano edifici antichi, tranne rarissime eccezioni come l'Oratorio della B. V. detto dell'Agnolina, nel quale ci sono degli affreschi del sec. XV. Hemingway dedicò a S. Michele delle pagine in due suoi scritti: "Addio alle armi" e "Dilà dal fiume e tra gli alberi". Degne d'essere citate per ritrovamenti di antichità romane sono le frazioni di S. Michele: Cesarolo, S. Giorgio al Tagliamento (ritenuto l'antico villaggio di Apicilia, una stazione romana su un guado del Tagliamento) e Bibione (anticamente chiamata Insulae Bibiones perché formata da un cordone di isolette che grazie alle sedimentazioni del fiume Tagliamento si unì alla terraferma). Oggi Bibione è una delle località turistiche più ambite dalla clientela europea per la favorevole collocazione geografica, si trova infatti a ridosso di un'area naturalistica di grande pregio, gode di un'aria ricca di iodio e nel 1996 è sorto un notevole centro termale per sfruttare le proprietà terapeutiche dell'acqua ricca di potassio, sodio, calcio e magnesio.
Brano tratto da "Portogruaro" di Roberto Sandron con l'autorizzazione dell'Associazione Pro Loco Portogruaro