Falsa testimonianza. È l’ipotesi di reato che la procura di Pordenone contesta a don Pasquale Rea, 33 anni, già vicario parrocchiale a Fiume Veneto e Cimpello, oggi a Concordia. Il fascicolo d’indagine ora è sulla scrivania del gip, che la prossima settimana si pronuncerà. Tre le possibilità: l’archiviazione, il rinvio a giudizio, un supplemento di indagini. Il fascicolo sul sacerdote, originario del Napoletano, era cominciata all’indomani del 7 ottobre 2011. Quel giorno un indiano quarantenne venne condannato per tentata violenza sessuale – 3 anni e 4 mesi di reclusione poi ridotti in appello a un anno e 8 mesi, per due episodi di palpeggiamento nei confronti di un bambino di 7 anni e di un adolescente di 15 con la scusa di giocare a calcio con loro, e assolto dalle rimanenti accuse. Alcuni ragazzini, sentiti dai giudici in forma protetta, avevano dichiarato univocamente di avere raccontato al sacerdote le loro disavventure con l’indiano. Don Pasquale Rea aveva confermato di esserne stato sempre all’oscuro.
Fonte: La Nuova VeneziaLa Città | |
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