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L’arte del dubbio, con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani
21-05-2012: Tratto dal libro “L’arte del dubbio” di Gianrico Carofiglio

“A dubitare voi dovete imparare se nella vita non volete farvi raggirare”. Ha radici molto lontane il dubbio. Si perde nel tempo senza tempo delle origini umane in cui Adamo ed Eva vivono in pace con il loro Creatore in un giardino dove  tutto è luce, armonia, ordine, cosmos. Ma ecco che il  Ser-Pente pone nel loro cuore il seme del dubbio e, durante una amabile conversazione con loro, chiede con subdola curiosità: “Ma siete sicuri che il vostro Creatore non vi abbia posto in questo mondo pieno di luce per controllarvi?” Da allora nulla è più come sembra. Ottavia Piccolo, Vittorio Viviani  e un originalissimo Ser-Pente con la voce registrata di Gioele Dix, raccontano, ricorrendo a volte allo strumento dell’interrogatorio e al canone del processo (che, se ci pensiamo bene, è la forma più antica di teatro),  storie ispirate, in qualche caso, anche a fatti di cronaca, in cui il dubbio è l’indiscusso protagonista. Ecco che una vittima di una rapina certissima di saper riconoscere il rapinatore scopre che egli altro non è che il compagno con cui ha condiviso interminabili partite a calcetto, oppure Gaston  amato da Amelie non è altro che un gatto, oppure un semplice diverbio tra un giovane e un anziano signore, scoppiato all’interno di un autobus nell’ora di punta,  viene raccontato nei modi più diversi da una persona pessimista e da una ottimista, da un fascista e da un comunista. E che dire poi di quel ragazzo che amava disegnare e che, deriso dal padre perché “rammollito e scartato dalla società” decide di arruolarsi nell’esercito e, al suo ritorno a casa, durante un comizio contro i rammolliti come lui, scopre di saper parlare così bene che dopo poco tempo sarebbe divenuto Adolf Hitler? Resta ora da chiedersi:  Perché se le verità sono tante quanti sono gli uomini, come affermava il filosofo greco Protagora, secondo il sentire comune, una verità deve necessariamente essere più vera delle altre? Per Ser-Pente la risposta è chiara: Non è importante che la verità sia creduta ciò che importa è che sia credibile. Ecco allora la perfetta coppia americana di Mr e Mrs Thompson che, nel pieno del boom economico, degli anni Sessanta, decide di dare una svolta alla sua vita ordinaria vendendo frullatori. Esaltando le qualità dei loro prodotti attraverso l’arte della comunicazione, i due  diffondono la notizia tra la gente ottenendo uno strepitoso successo e una conseguente ricchezza economica, perché, come consiglia Ser-Pente, con molto acume, occorre dare sempre messaggi positivi per essere creduti.  Ma c’è un solo mezzo che, con l’uso malvagio e ingannatore della parola, riesce a intrecciare in modo indissolubile il filo della verità e quello della menzogna: la stampa. Dopo la tragedia avvenuta in una fabbrica nella quale hanno perso la vita otto operai, (episodio ispirato all’incidente alle acciaierie Thyssen) la carta stampata è lapidaria: “Cordoglio alle famiglie. Ci dispiace ma gli operai non dovevano distrarsi”. E così, quei lavoratori sono stati uccisi due volte insieme ai loro famigliari.  Quando la mattina del 19 marzo 1994, Don Peppino Diana viene assassinato dalla camorra, i banchi della sua chiesa sono occupati solo da poche teste canute. I titoli dei giornali, poco tempo dopo, recitano così: “Omicidio Don Peppino Diana: vari i motivi.” Oppure: “Omicidio Don Peppino: il sacerdote aveva due amanti”.  Parecchio tempo dopo l’accaduto, esce un articolo che sembra aprire la strada verso una nuova e più plausibile verità: “Omicidio Don Peppino: primi dubbi sul movente”. Ormai però è tardi, troppo tardi; le voci corrono e la calunnia si è diffusa capillarmente tra l’opinione pubblica e, come si sa, la calunnia, è un venticello che le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar…Una drammaturgia articolata in quadri,  Una recitazione leggera, spontanea e gradevole ma, allo stesso tempo, drammatica e impegnata quella della Piccolo e di Viviani, in cui il saper raccontare diviene l’ arte dell’interazione con il pubblico, una scenografia colorata e creativa e le musiche  eseguite dal vivo da Nicola Arata che accompagnano il susseguirsi dei vari episodi. Queste le caratteristiche di uno spettacolo davvero godibile, come è stato testimoniato dall’entusiasmo e dalle opinioni positive degli spettatori.

Elena Toffoletto

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