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Annotazioni
Bambini, poveri e solidarietà. Oggi i vecchi rimangono soli
18-09-2012: Una volta in rione San Francesco

“Nolite iudicare…” non giudicate…; il monito evangelico continua con un “ut non iudicemini” (perché non siate anche voi giudicati) ed è usato ancora oggi per esortare alla misura e alla prudenza chi è troppo corrivo a trinciare giudizi su tutti e su tutto”. (da Bonus e Malus, Giovini e Cosi, Società Editrice Dante Alighieri, pagina 108).
Per questo mi guarderò bene da segnalare nomi e cognomi, grado di parentela, in un caso però che, come cronista corretto, devo segnalare anche se in maniera generica.

Ai miei tempi: anni ’50-’60 dello scorso secolo, una vecchia di 80 anni – con qualche probabile inevitabile acciacco – non veniva lasciata sola nella sua abitazione. I figli, i parenti se la tenevano in casa fino alla fine, raramente liquidandola alla “Casa di Riposo”, che a quei tempi faceva concorrenza o quasi a una pattumiera. Io ne sono personalmente testimone, visto che andavo a trovare qualche vecchio ogni settimana. La locale Casa di Riposo era un’abitudine specialmente dei meno abbienti. I “siors” invece erano più buoni, più eleganti, più sbrigativi: si disfavano dei vecchi, anche dei sani, pagando volentieri favolose rette a qualche “ospizio” privato. Segregavano la loro parente in un luogo sicuro e così ottenevano due scopi: lo spendere per la vecchia era un perfetto alibi per il loro disinteresse; in secondo luogo i rimasti potevano continuare a vivere tranquillamente senza amare e senza sentire rimorsi.

Queste considerazioni mi sono state suggerite da un caso avvenuto qualche tempo fa verso le 7.30 del mattino quando venni svegliato dal suono lugubre dei vigili del fuoco che si sono fermati proprio nel mio antico rione, quello di San Francesco. Mi hanno raccontato poi i vicini che al numero… vive una vecchia signora di circa 80 anni, da sola. Aveva sicuramente telefono e telefonino, ma evidentemente caduta in qualche modo per terra a 80 anni, non era in grado di chiamare aiuto.
Pare che nella mattinata una parente abbia cercato a lungo di mettersi in comunicazione con l’anziana donna, per telefono, ma senza risposta. Finalmente i parenti sono riusciti a capire che era inutile continuare a telefonare, in quella casa solitaria di Rione San Francesco, una specie di villetta attorniata da un giardino. La vecchia deve aver gridato tutta la notte, chiamato aiuto ma nessuno è riuscito a sentirla. Finalmente è arrivata la parente: ma qui scatta una specie di giallo. La parente non era in grado di entrare, perché evidentemente l’anziana signora che era tranquillamente lasciata sola in maniera continuativa, avendo paura, la sera prima di andare a dormire, chiudeva sempre l’ingresso con un catenaccio, per cui non era apribile dall’esterno. Una strana situazione: di solito i parenti come minimo – al di là di ogni altra considerazione – hanno una chiave di riserva. “Nolite iudicare… Non riuscendo a entrare, finalmente si è decisa a chiamare i vigili del fuoco, i quali hanno scardinato letteralmente la porta per entrare e poco dopo la donna, per fortuna solo inevitabilmente choccata e scossa dalla terribile avventura (avrebbe potuto morire) è stata portata con l’autoambulanza al pronto soccorso e quindi a casa. Non corre alcun pericolo. Almeno per il momento. Sperando che la cosa non si ripeta.

“Nolite iudicare… E’ chiaro che a questo punto parenti o autorità sanitarie o personale dei servizi sociali del Comune dovranno provvedere.
Non saranno in grado di assicurarle il calore dell’affetto famigliare, ma almeno questa signora, tra l’altro cortese, gentile e tanto affezionata ai bambini, non rischierà di morire da sola come un cane.
Ho fatto cronaca, come si addice a un cronista, rispettando la cosiddetta privacy dei protagonisti, ma ricordando che aiutare i vecchi che ci hanno fatto nascere e cresciuti con amore, dovrebbe essere non un dovere ma un sentimento di grande consolazione per chi rimane. E poi non pigliatevela con la stampa, che fa unicamente il proprio dovere, siate o non siate d’accordo.
Oppure no?

Ai tempi in cui Berta filava, in borgo San Francesco c’era una vecchia vicina di casa che era rimasta attaccata alla vita fin oltre ai novant’anni. Figlia e genero non l’ hanno mai abbandonata un minuto, dandosi il cambio. Lui di notte lei di giorno o viceversa. Erano sfiniti ma non mollarono. Le furono accanto fino a quando la vecchia signora non fu raggiunta dal “falsin” della morte.
Altri tempi allora.
Non era ancora arrivato il progresso.

Ugo Padovese

Inserito da Marcello il 25-09-2012 16:31:12
Bambini, poveri e solidarietà. Oggi i vecchi rimangono soli
Sono episodi che mi fanno rattristire ed allo stesso tempo arrabiare, ma non credo che il progresso centri qualcosa. Qui si tratta di menefreghismo allo stato puro per non dire qualche altra cosa.......mi chiedo cosa dobbiamo ancora vedere in una società che ha completamente perso di vista quelli che sono i veri valori della vita stessa, quali solidarietà, amore, tolleranza, ma che sto dicendo...forse sono ubriaco...sto vaneggioando...Ragazzi diamoci un taglio e ricominciamo da zero che è meglio per tutti.....
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