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JOHANNES. BRAHMS E L’INNOCENZA
16-08-2014

Un piccolo ma robusto  quaderno in ottavo con dorso di lino.  Un titolo coraggioso sulla copertina: Lo scrigno del giovane Kreisler. Poche pagine racchiudono le perle più preziose del Romanticismo tedesco: da Goethe a Novalis, da Jean Paul a Shakespeare, da Dante al Tasso. Johannes Brahms, quel giovane musicista  di bell’aspetto che fin da ragazzino frequentava le botteghe di libri usati del quartiere ebraico di Amburgo, lasciandovi le magre economie della settimana o del mese per un volume d’occasione, leggeva e annotava tutto ciò che lo appassionava. Pensieri sull’amore, sulla  musica, sulla politica e sulla religione sbocciano da quelle righe  come petali saldamente uniti al pistillo dorato dell’Innocenza. L’Innocenza cantata dal pastore protagonista dei versi di William Blake, la quale colora  come la rosa la  gota ad ogni fanciulla ed aiuta a sopportare l’uragano sferzante della vita coprendo,  come un vestito da inverno, colui che si lascia guidare dal bastone della Virtù e dalla lanterna della Verità.  L’Innocenza che è dimora della Preghiera, della Benedizione e della Lode. L’Innocenza, colei che spinge a pensare che il più grande miracolo sia credere che i veri ed autentici miracoli possano divenire roba di tutti i giorni e fa restare bambini fino alla tomba sempre amando e confidando nel cuore degli uomini nonostante le sofferenze e le delusioni. L’Innocenza che dona nuovi occhi per vedere quella bellezza che il cuore affaticato dal male di vivere non riesce più a scorgere, trasformandosi  in quella   semplicità propria  di ciò che è creativo in modo primigenio e  offrendo a poeti, scrittori e musicisti la possibilità di spalancare l’anima alla meraviglia del mondo condividendo con il Creatore la straordinaria abilità di dare nuova forma all’universo della Parola e della Musica Grande Madre di tutte le Arti, Regina dei Sacri Suoni e Suprema Mediatrice tra passato, presente e futuro. L’Innocenza che abbraccia ogni cosa sotto lo sguardo della contemplazione come “Il viandante in un mare di nebbia” di Caspar David Friedrich.  Johannes sembra trovare conforto nel giovane Kreisler quell’eclettico e geniale musicista, in perenne conflitto con il mondo, nato dalla penna di E. T. A  Hoffmann, “e viene da chiedersi come mai uno dei compositori più consapevoli, ragionati e perfetti dell’ Ottocento musicale, colui che misurava ogni nota, fosse quasi ossessionato da quell’ Innocenza primigenia propria dei fanciulli.- spiega Enrico Bronzi Direttore Artistico del Festival Internazionale di Musica 2014-  Forse per ritrovare nella Natura quella melodia da tempo scordata o per attingere a quella segreta e luminosa ispirazione che lascia libero sfogo alle lacrime ogni qualvolta l’Artista suona insieme al proprio cuore? Per cercare di rispondere a questa domanda, intraprenderemo un cammino che ci accompagnerà dalla musica da camera ai Leader per giungere fino alle quattro Sinfonie (con l’Orchestra di Padova e del Veneto e l’Orchestra della Toscana rispettivamente dirette da Daniele Giorgi ed Enrico Bronzi)  ed infine alla tradizione zingaresca ed ungherese in compagnia di un  Autore capace tanto di  grandi effusioni sentimentali quanto di  rigorosa fedeltà ai canoni classici. Il grido dell’Innocenza trascenderà anche l’Immagine, con l’Exposed Music, un itinerario fotografico proposto,  dal 22 agosto al 12 settembre, dai fotografi Joseph Molina e Marco Borggreve, presso la galleria d’arte contemporanea “Ai Molini”, e con il videomapping di Karmachina, (23 agosto) che, come lo scorso anno, trasformerà il Palazzo Municipale di Portogruaro in un onirico affresco.  Dopo il trionfale omaggio reso a Beethoven nella scorsa edizione del Festival, disponiamoci ora  ad ascoltare con gli orecchi del corpo e quelli dell’anima, la delicata armonia che pulsa nell’ interiorità brahmsiana senza dimenticare che, anche Ludwig, Signore delle Sinfonie, archetipo dell’artista libero ed indipendente,  ha  affidato il testo dell’Ode alla Gioia di Schiller alle note di un’innocente ed infantile filastrocca… Forse perché è proprio l’Innocenza l’unica vera porta verso la Gioia…

Calliope
(Elena Toffoletto)

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