Dario Bertolini è il nome del mitico archeologo portogruarese, fondatore, negli ultimi anni dell’800, del Museo archeologico concordiese, il più importante dell’Italia settentrionale per le iscrizioni latine e meta di studiosi europei ed americani. Fu decisione saggia intitolare all’avv. Dario Bertolini , nel 1914, la sede definitiva della scuola che accolse fino al 1966 l’Avviamento professionale istituito nel 1910, tre anni complementari delle Scuole elementari. Dall’anno scolastico 1942-3 la Bertolini ospitò anche la superiore “Scuola tecnica commerciale”: due anni di corso e diploma di “Computista commerciale”.
Da tre secoli – come ricorda lo storico don Antonio Scottà – Portogruaro era sede del Seminario prima e poi del ginnasio-liceo del Collegio privato “Marconi”, che era considerato centro culturale di grande prestigio. Dava accesso all’Università e funzionava anche come convitto per studenti provenienti da diverse località del Triveneto.
Il “Marconi”, scuola elitaria, poteva essere frequentato – salvo rare eccezioni – da allievi provenienti dalle classi sociali più elevate, in grado di sostenere le rette dell’Istituto, cui si accedeva dalla quinta elementare con specifico esame impegnativo.
Una prima scuola tecnica a Portogruaro fu fondata nel 1871, con tre anni di corso, dopo le Scuole elementari, ma fu soppressa nel 1880. Fu riaperta dal Comune nel 1910: mista, con indirizzo professionale e tre anni di corso con lo scopo di “estendere le cognizioni acquisite nelle Scuole elementari, in modo che i giovani riescano ad entrare nelle piccole aziende e nei minori uffici amministrativi ed ottenere l’esame di ammissione alla prima delle due classi degli Istituti tecnici di secondo grado”. Scuola mista statale, spese minime ed esenzione dalle tasse; libri e materiale didattico gratuiti per studenti bisognosi. Gli indirizzi di studio, a sottolineare un preciso carattere democratico e popolare, riguardavano l’economia locale: industria, ma specialmente agricoltura e commercio, per il progressivo sviluppo del territorio comunale. Dal 1915 al 1944 fu diretta dal prof. don Arturo Grandis. Prevalsero gli indirizzi agricolo e commerciale, con materie specifiche: computisteria, una lingua straniera, stenografia e dattilografia; anche disegno e cultura per “artieri”, vale a dire futuri artigiani.
L’ “Avviamento” era dotato di biblioteca pubblica, gabinetto di fisica, apparecchio cinematografico, macchina per proiezioni fisse, legatoria; macchine per cucire e ferri elettrici per stirare riservati alle allieve: un anno l’ “Avviamento” raggiunse la frequenza di quasi 500 allievi, locali o di altri paesi.
Nell’anno scolastico 1942/43 viene istituita anche una “Scuola tecnica commerciale” di secondo grado. Due anni di corso ed esame per conseguire l’importante diploma di “Computista commerciale” che apre le porte a banche, industrie, grossi esercizi commerciali, agenzie di vario genere, con compiti dirigenziali. La “meravigliosa avventura” dell’ “Avviamento” e della “Scuola tecnica commerciale” Bertolini finisce nel 1963; l’ “Avviamento professionale” diventa Scuola media statale (la prima a Portogruaro) e la “Scuola tecnica commerciale” continua aggregata a un istituto veneziano e diventa poi autonoma con propria sede intitolata a Luigi Einaudi . Di fatto l’ “Avviamento” esaurisce completamente i corsi nel 1966.
Alcune notizie sono di carattere personale, acquisite nel 1940 come allievo della prima classe dell’ “Avviamento professionale” e negli anni ’50 come insegnante per un breve periodo di supplenza. La storia completa si può leggere nel libro “Dario Bertolini - L’Uomo - La Scuola” scritto da vari autori ed edito da “Nuova Dimensione”. Molto altro si può conoscere nell’esauriente volume “Una Scuola Popolare - Dalla scuola tecnica pubblica all’istituto professionale Einaudi – 1871 – 2000”. Autori: Ariego Rizzetto, Patrizio Manoni, Pierangelo Piasentier; testo pubblicato dall’editore Vito Vittorio. Il libro è stato presentato nella sede municipale da autorità comunali e dirigenti scolastici, in una sala affollata da ex allievi.
Ugo Padovese
(immagini di Fotoreporter - Portogruaro)