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Annotazioni
Come si dissolve la cultura
28-06-2011: “Sparita la Società di Storia”

Se Andrea Battiston, direttore della Biblioteca Comunale di Fossalta di Portogruaro, fosse un giocatore di calcio, comparirebbe nella lista moderna dei “Ronaldo” che percepiscono una barca di euro, sempre appetiti da altre Società di calcio, con aumento di stipendio. In questa Italia pallonara del business (evangelizzata dalla Gazzetta dello Sport) ci sono persone anche con altri interessi. Battiston - che è una di queste - lavora in un paese, non grande, che dalla biblioteca è nobilitato e acculturato, dove i libri (e tante iniziative collaterali) non sono strumento soltanto per una minoranza fortunata, ma si rivolgono all’intera popolazione. A tutti? Lo speriamo.

Qualche volta gli “eventi” culturali,  sono positivi; come quello organizzato  a Portogruaro da alcuni enti del territorio, in occasione dell’anniversario dell’unità d’Italia. Spesso però sono soltanto “fumus”, o quasi, per pochi: 50? 80? 100? A Portogruaro, oltre ai circa duemila stranieri, ci sono migliaia di portogruaresi in grado di leggere libri, senza contare  gli studenti, compresi quelli universitari di altre località, visto che il distretto scolastico di Portogruaro è il primo della Provincia di Venezia, ad eccezione del capoluogo. E la promessa casa dello Studente? E potenziamola allora la biblioteca civica di Portogruaro. Quella ora funzionante (ottimi  gli operatori culturali  presenti), acquistata  40  anni fa come sede di Biblioteca e Centro cultura, è rimasta implume e invasa dagli uffici comunali. La “Civica” ha assoluto bisogno di crescere. Speriamo che cambi qualcosa con la determinata e “grintosa” prof.ssa Anna Maria Foschi, nuovo assessore alla cultura. Ha un lavoro improbo: le facciamo tanti auguri.

In un quaderno di storia locale della biblioteca di Fossalta di Portogruaro,  a cura di Andrea Battiston, sono state elencate “Le pubblicazioni della Tipografia in Alvisopoli”,  aperta nel 1810 da Nicolò Bettoni,  primo editore de “I Sepolcri”  del Foscolo  e  tra i migliori tipografi italiani di tutti i tempi. Intanto un testo di prima edizione del Monti “Le api panacridi in Alvisopoli”, è stato ristampato anastaticamente dalla Società di Storia Portogruarese assieme a tanti altri libri antichi, ormai quasi irreperibili. Malgrado questi prestigiosi precedenti, alla Società di Storia Portogruarese, presieduta dal dott. Dal Moro,  fu negato l’utilizzo come sede, della Torre di Sant’Agnese, oggi Museo della Città.  La Società di storia  aveva grandi pregi: un presidente, manager,  numerosi soci, un programma di recupero di libri importanti ripubblicati in maniera anastatica e promotrice di numerose altre iniziative culturali di grande spessore. E tutto questo,  così almeno ricordo, senza supporti da parte del settore pubblico. Cultura spontanea,  aperta, indirizzata soltanto al conoscere, senza alcuna etichetta politica. Questa benemerita società quindi doveva avere  un difetto: agiva in maniera autonoma, non dipendeva dal Palazzo, si preoccupava solamente di fare cultura, una “merce” purtroppo abbastanza rara anche nel nostro paese. Priva di una sede stabile, la Società chiese al Comune di Portogruaro di poter fruire degli spazi sovrastanti Torre Sant’Agnese, restaurata. Il “no” fu immediato e definitivo da parte del Comune, che decise di usare la Torre per un Museo della città, interessante anche se non di tragica urgenza. Il Comune ha rinviato  nel contempo ogni iniziativa per la messa a punto di altri settori importanti della cultura come la Biblioteca comunale, che attende da 40 anni, il Museo paleontologico e il recupero di quello ornitologico.

Intanto il Palazzo Marzotto o Villa comunale, il più bello della città, acquisito nel 1971 per essere solo e soltanto Centro culturale e sede di Biblioteca pubblica, continua a ospitare  uffici comunali, per i quali da tempo immemorabile esiste un progetto sulla carta che  è rimasto tale. Perché? I cittadini avrebbero il diritto di saperlo.
A scanso di equivoci esprimiamo sincera stima a tutti i Direttori di Biblioteche comunali, che conosciamo. E a proposito di biblioteche è doveroso ricordare che Portogruaro può almeno giovarsi di una libreria privata efficientissima, libreria “Al Segno”, a sostegno di un’antica tradizione culturale della Città del Lemene.  Augurandomi che la situazione sia migliore di quella descritta, riceverei ben volentieri smentite o precisazioni.  

Ugo Padovese


(immagini di Fotoreporter - Portogruaro)

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