Antonio Venturin ci ha lasciati proprio il giorno prima di andare ad Arsia, dove sarebbe stata inaugurata la lapide da lui voluta. La lapide di marmo è stata eseguita dallo scultore portogruarese Giulio Bornancin su interessamento di Bruno Moretto, presidente dell’associazione “Veneziani nel Mondo” per ricordare i 185 minatori italiani dimenticati e morti in seguito ad uno scoppio di grisu il 28 febbraio 1940 nelle miniere di Arsia e Albona, oggi in Croazia, a quel tempo terre italiane. Antonio Venturin, scrittore di oltre venti libri, di cui cinque illustrati dal suo illustratore personale, professor Giorgio Fagotto, ha voluto scavare nella storia per non dimenticare questo delittuoso evento, il più nefasto avvenuto in Italia e messo a tacere dalle autorità di allora. “Manca Lorenzo Buffon” è il titolo dell’ultimo libro che ha avuto un vero successo, basti pensare che il Gazzettino gli ha dedicato una pagina e che le televisioni hanno fatto degli speciali. Le autorità italiane hanno espresso ad Albona i loro apprezzamenti unitamente alle autorità croate per questa opera che ha una grande valenza storica. Il libro è un giallo che ben racconta il primo e il secondo esodo dei profughi istriani. È anche uno spaccato storico per parlare della sua Oderzo, città natale, e dei suoi amici d’infanzia ben raccontati in un contesto storico del 1956. La prossima edizione, per volontà espressa dall’autore, sarà arricchita da una decina di disegni, dove saranno immortalati i minatori prima e dopo lo scoppio. Il dottor Piero Turco di “Media 24” ha egregiamente organizzato una stupenda serata per ricordare Toni presso la scuola Media di Fossalta dove il professor Venturin ha insegnato. Il signor preside Quaquarelli ha rivisitato il libro e la vita del professore che nelle sue opere cercava sempre di trasmettere, con una didattica personale, degli insegnamenti di vita.
Applausi e un grande grazie all’ amico TONI.