Un sofà arancione, le tende ben tirate alle finestre, un tavolo rotondo con una tovaglia ricamata, e una cassapanca di legno pregiato. Tutti conoscono quell’accogliente dimora situata vicino al cimitero nella zona centrale di Brooklin. E, soprattutto, tutti conoscono le due padrone di quella dimora, Miss Abby (Iris Piantoni) e Miss Martha Brewster (Monica Cianconi), due amabili ziette che non perdono mai l’occasione di fare del bene agli altri. Pensate che, proprio domenica scorsa, due agenti di polizia, amici di famiglia, il sergente Klein (Denise Como) e il tenente Brophy (Debora Bassi), si sono recati presso la loro dimora per la tradizionale raccolta dei giocattoli di Natale da destinare ai bambini bisognosi e le due anziane signore, sollecite come sempre, hanno prontamente provveduto a preparare una borsa colorata piena di balocchi. Miss Martha si è addirittura prodigata a chiedere informazioni sulla salute della madre di uno dei due agenti da tempo malata e ha dato al figlio una bella tazza di brodo caldo appena fatto. Dopo aver gentilmente congedato i due poliziotti, le due benefattrici sentono suonare alla porta. È Mortimer (Adriano Zacchero), noto critico teatrale, nipote delle due donne, venuto a far loro visita per condividere una grande gioia: ha appena scritto un testo teatrale dal titolo assai confortante: Tutti i delitti si risolveranno ed ora è pronto per andare a teatro con la fidanzata Elena (Chiara Tesolin) per festeggiare questa importante tappa della sua carriera. Ma, mentre le due simpatiche vecchiette scompaiono dalla sua vista per andare in cucina a preparare un buon tè, il giovane apre la cassapanca e ciò che scopre al suo interno, lo lascia, a dir poco, esterrefatto: all’interno del mobile, rannicchiato come un bimbo addormentato, c’è un cadavere. Visibilmente sconvolto, Mortimer si precipita dalle due ziette per interrogarle sull’accaduto. Per tutta risposta, le due candide signorine lo guardano con la stessa espressione di chi ha raggiunto il nirvana: “Ma caro, che cosa potevamo fare? Il signor Hoopkins era un povero vecchio solo al mondo! Così abbiamo pensato di compiere un atto di misericordia aiutandolo a liberarsi dalle angosce della vita! Un buon bicchiere di vino di sambuco, mezzo cucchiaio di stricnina, una puntina di arsenico e un po’ di cianuro: un cocktail perfetto! Ora stiamo pensando al rito funebre, poi lo seppelliremo assieme agli altri dieci nel Canale di Panama giù in cantina!” “Cooosa?! Nel Canale di Panama?” “Ma certo, caro, devi sapere che nostro nipote Teddy (Ivano Pessa) è fermamente convinto di essere Theodor Roosvelt e noi abbiamo trovato un modo per sfruttare al meglio questa sua fantasia delirante: gli abbiamo messo in mano un corno facendogli credere di essere a capo di un esercito in guerra pronto a scavare il più famoso istmo della Storia. In realtà la sua opera è per noi preziosa per offrire, a questi poveri disgraziati, una degna sepoltura. Mentre Mortimer, compresa la drammaticità della situazione, telefona in redazione per farsi sostituire a teatro, giunge Elena, più bella che mai. Il fidanzato la bacia delicatamente sulla fronte, poi, con un gesto convulso, la spinge fuori dalla porta. “Cara, tu lo sai che ti amo, e ti assicuro che ti sposerò, ma temo proprio di non poter venire a teatro con te stasera, devo prima sbrigare una brutta faccenda. Ti prego, torna a casa.” In preda ad una grande delusione, la ragazza corre a salutare il padre, pastore protestante, attraversando quell’inquietante campo santo pieno d’ombre, mentre il suo promesso sposo si avvicina all’uscio deciso ad andarsene per riflettere più liberamente sul da farsi. Ma la voce di zia Martha lo ferma immediatamente: “Non andartene, caro, la notte è fredda e la tua stanza è pronta!” In quello stesso istante, il pover’uomo capisce di non avere via di scampo e decide, a malincuore, di rientrare. Cala il buio sulla città, ed ecco che due loschi figuri parcheggiano la loro auto proprio sotto l’abitazione dei Brewster. La dottoressa Einstein (Daniela Civiero), con quel suo inconfondibile accento tedesco, scivola in casa approfittando della finestra semi aperta e si guarda attentamente attorno. “Johnny, via libera!” Al segnale convenuto, Jonathan Brewster (Roberto Merri), fa scivolare dalla finestra la sagoma inerte del signor Speranzo da lui assassinato poco tempo prima a Chicago con la complicità della dottoressa che, come ogni chirurgo plastico che si rispetti, non si stanca di ridisegnare, in ogni circostanza, le fattezze del volto del sicario per rendere sempre più difficile il lavoro della polizia. Dopo aver posizionato la salma del malcapitato nella cassapanca, insieme al signor Hoopkins, i due salgono le scale fino alle camere riservate agli ospiti e si addormentano placidamente tra le lenzuola stirate e profumate. Il mattino dopo, con grande sorpresa, Miss Abby e Miss Martha scoprono i due intrusi con il nuovo cadavere al seguito. Stupite, chiedono delucidazioni e vengono subito informate in merito al piano architettato dai due provetti gangsters per disfarsi, in modo rapido e indolore, dell’inconfutabile prova del loro delitto. Avrebbero seppellito il corpo del signor Speranzo insieme agli altri nelle tombe scavate in cantina. Lo sguardo di Miss Martha, però, incenerisce all’istante tutti e due: “Questo è assolutamente fuori discussione!”- dichiara – “È impossibile che un protestante venga sepolto insieme ad un metodista! E poi la cantina è nostra ed è già occupata!” In cima alle scale, intanto, si sente il corno di quel povero pazzo di Teddy che, immancabilmente, richiama il suo battaglione per l’adunata aspettando soltanto di poter gettare nella fossa qualcun altro. Cosi alle due ziette non resta altro che dare il consenso all’attuazione del progetto. Ogni cosa va per il verso giusto ed il piano viene attuato con successo. Ma ecco che i due agenti, allertati dai vicini, infastiditi dal suono del corno, fanno irruzione in casa accompagnati dal sergente O’Hara (Michela De Bortoli), e, inaspettatamente, si trovano di fronte alla loro spina nel fianco: il signor Jonathan Brewster, da tempo ricercato con il nome di Boris. Al momento dell’arresto, mentre Mortimer tenta invano di svelare il macabro mistero che circonda la casa degli orrori, le due zie sviano l’attenzione dei tre gendarmi lodando la grande perizia con la quale svolgono il loro lavoro. Al critico teatrale, dunque, non resta che un'unica soluzione: contattare il signor Witherspoon (Remigio Comisso), direttore della clinica psichiatrica più rinomata di Brooklin per rinchiudere per sempre colui che ritiene d’essere il presidente degli Stati Uniti. Abby e Martha accettano di buon grado la proposta del giovane, a patto di poter prendere parte alla sorte del loro amato Teddy. La compilazione dei documenti necessari per il ricovero procede velocemente, e, possiamo tranquillamente pensare che le due comari abbiano individuato, nel direttore della clinica, la loro tredicesima vittima. “Che cosa fa nella vita signor Witherspoon?”- gli chiedono infatti accogliendolo nella loro casa il giorno del ritiro delle carte - Se proprio volete saperlo, mie care, sono vedovo e non ho né famiglia né figli…” “Ah, così anche lei è un povero vecchio solo al mondo!” Venga, si accomodi pure con noi e assaggi questo buon vino di sambuco tatto con le nostre mani!” “Grazie!” Non dovevate disturbarvi! Sapete, questo è il primo bicchiere di vino di sambuco che bevo in vita mia…” “E sarà anche l’ultimo!” sghignazzano compiaciute le due vecchiette rivolgendosi al pubblico un attimo prima della chiusura del sipario. Due incallite assassine, un sicario, un chirurgo plastico, un malato d’onnipotenza, tre agenti di polizia, due ignari fidanzati e quel pizzico di humour inglese che non guasta mai. Questi gli elementi che fanno di Arsenico e vecchi merletti, nata nel 1939 dalla penna di Joseph Kesserling, e presentata dal Laboratorio Teatrale Portogruarese, venerdì 26 giugno 2015 alle ore 20.45, in occasione dell’apertura della rassegna “Il Porto del Teatro Estate”, una pièce di sicuro successo.
E.T.