“Quando sono arrivato a Portogruaro nel lontano 1994, non c’era ancora questo magnifico Teatro, ma la Fondazione Musicale Santa Cecilia è stata ed è ancora per me un luogo ricco di volti amici con i quali ho condiviso molte esperienze e molte Estati Musicali. Per questo il palcoscenico del Russolo occupa sempre un posto d’onore nel mio cuore. Ho appreso la notizia della mia candidatura a questo premio, lo scorso ottobre mentre ero in Sud Africa e non potete immaginare quanto vi sia grato per questa graditissima sorpresa”. Parla con il cuore il M° Alessandro Taverna, senza nascondere l’emozione e un velo di timidezza la sera del 23 novembre 2014, alle ore 20.45, quando il Sindaco della Città del Lemene gli conferisce il Premio Eccellenze Città di Portogruaro in virtù della sua prestigiosa carriera pianistica che ha mosso i primi passi proprio da qui. E quella sera, sono davvero molti i volti amici venuti per ascoltarlo e condividere la sua gioia. Dopo aver gustato un fiume di applausi pieni d’affetto e riconoscenza, Alessandro corre dietro le quinte a concentrarsi e lasciare spazio solo alla musica. Un attimo dopo, la platea lo accoglie con un silenzio colmo d’attesa, e subito l’appassionata inquietudine dello Scherzo n°2 in sì bemolle minore op. 31 di Fryderyk Chopin pervade l’intera sala. È un’intensa storia d’amore quella che l’Autore polacco descrive in questo brano, lo stesso amore che il Maestro nutre per lo strumento e per il suo pubblico. Un amore fragile e ricco che non tollera le distanze nonostante le delusioni e i tradimenti. È come un padre, il pianoforte per Alessandro, un padre di cui fidarsi e al quale affidarsi completamente, senza riserve per poter scrivere sempre nuove pagine di vita, mentre Ondine, la ninfa protagonista del trittico Gaspard de la Nuit di Maurice Ravel, cancella con delicatezza ogni traccia del passato e Scarbo, un simpatico folletto notturno, sembra accompagnarlo in una gradevole passeggiata tra le infinite sonorità quei tasti bianchi e neri. È davvero impossibile, poi, non scoprire, sotto il florilegio delle note della Parafrasi da concerto sul Rigoletto di Giuseppe Verdi di Franz Liszt, la famosissima aria Bella figlia dell’amore nella quale si distinguono perfettamente Gilda, Maddalena il Duca di Mantova e Rigoletto. Infine, dopo un’immersione nella Vienna del Settecento, il giovane artista, che ha trovato nella musica la sua vocazione e nel pianoforte il modo migliore per esprimerla, trasporta il pubblico sulle ali di quel Sogno d’amore che, fino ad oggi, non ha mancato di donargli quel coraggioso entusiasmo indispensabile per continuare a volare verso il mondo.
E.T.