La sala si riempie in fretta, le luci si spengono e il pubblico resta in silenzio come si fa quando si aspetta un ospite importante. E, Ludwig, infatti non delude le aspettative del suo pubblico facendosi attendere più del dovuto. Da lontano sembra di udire già i suoi passi cadenzati e ritmici. Eccolo, finalmente, con quelle scarpe settecentesche dalla strana foggia e quel volto saggio con gli occhi segnati dal tempo. Si avvicina lentamente alla platea e, con un ampio gesto della mano, la accompagna verso la parete di fondo del palcoscenico. Una porta si apre su una rigogliosa radura. Alcune donne a piedi scalzi lavano i panni sulla riva del ruscello mentre i contadini raccolgono spensierati i frutti della terra. Tutt’intorno fanciulle vestite di veli, aggraziate come farfalle, danzano circondate da quaglie usignoli ed altri uccelletti di varie specie in compagnia di giocosi satiri come ne “La Primavera” di Botticelli. Giunge all’orecchio il suono di un’orchestra portato dal vento. E’ l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta dal M° Enrico Bronzi che, invitata a questa grande festa della Natura, intona la “Sinfonia n° 6 in fa maggiore op. 68” conosciuta anche come “Pastorale” composta da Beethoven tra il 1807 e il 1808. Sentimenti e passioni sono sublimati nei suoni e nei colori di un’ onirica visione in cui l’Autore celebra il mondo naturale come intima e profonda unione tra l’Uomo, il Cosmo e il Divino in una sorta di panteismo illuministico che raggiunge il suo acme nella forza prorompente del Temporale. Al ritorno del sole il cuore si rallegra ed esulta con sentimenti di gioia e gratitudine dopo la tempesta, mentre ciascuno torna al suo lavoro accompagnato dal violino della giovane Isabelle Van Keulen che esegue con limpida espressività il “Concerto per violino e orchestra op. 61” e l’attento ascoltatore non può non ripensare a “La quiete dopo la tempesta” di Leopardi. L’incanto è ormai finito e Ludwig attraversa il grande prato fiorito in punta di piedi insieme alla platea stupita per non infrangere quel bucolico idillio. Chiude la porta ed esce di scena dopo aver rivolto agli spettatori un profondo inchino. Una serata suggestiva e affascinante quella che, mercoledì 21 agosto 2013 alle ore 21.00, ha dato inizio, presso il Teatro Russolo, a questa 31a edizione del Festival Internazionale di Musica dedicato ad uno dei più grandi compositori di tutti i tempi il quale, a buon diritto, siede su uno degli scranni più alti dell’Olimpo degli artisti. E, sulla strada del ritorno, è proprio impossibile, almeno per me, non canticchiare sommessamente il tema principale di quella dolce Sinfonia...
E. T.