La luce delle candele gioca con le maestose ed antiche mura del duomo di Caorle creando curiose figure mentre turisti e vacanzieri si accomodano per ascoltare, accogliere e gustare la Petite Messe Solemnelle di Gioachino Rossini, proposta venerdì 14 giugno 2013 alle ore 21.00 dall’Associazione Musicultura Coro Santa Cecilia. L’Ensemble corale, composto da Maria Teresa Berzaccola (soprano), Laura Rizzetto (mezzosoprano), Francesco Cortese (tenore), Si Kai Lai (baritono), accompagnato da Matteo Andri e Paolo Scodellaro al pianoforte, da Roberto Cescut all’armonium, e diretto dal M° Giuliano Fracasso, ha presentato in modo del tutto nuovo e originale quella piccola ed umile composizione che il re dell’opera buffa definiva, l’ultimo peccato della mia vecchiaia. Un’intensa e festosa armonia di voci ricca di gradevoli, vivaci e ritmici contrappunti tra solisti e coro che esplode nella gioia più piena oppure trasporta il pubblico nella calma serena della preghiera. L’opera, scritta nel 1863 per dodici cantanti, di cui quattro solisti, due pianoforti e un armonium ed orchestrata dallo stesso Autore nel 1867, è un originale arcobaleno di melodie che unisce la musica sacra e quella profana che anticipa lo stile moderno e avvenieristico che si svilupperà ben oltre gli inizi dell’Ottocento per giungere fino agli inizi del Novecento. Così scriveva Rossigni, nella sua casa di villeggiatura di Passy vicino a Parigi, dopo aver ultimato il suo piccolo gioiello musicale: «Buon Dio, eccola terminata questa umile piccola Messa. È musica benedetta [sacra] quella che ho appena fatto, o è solo della benedetta musica? Ero nato per l'opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un poco di cuore, tutto qua. Sii dunque benedetto e concedimi il Paradiso». Il compositore pesarese canta con amore le lodi del Signore testimoniando come Cristo possa trovare dimora nel cuore dell’uomo anche attraverso la solenne piccolezza della musica.
Elena Toffoletto