Respiro l’aria tra un po’ sarà sera./ Nel cielo una macchia che prima non c’era/Ora l’azzurro si tinge di scuro./ L’odore di pioggia già passa ogni muro./ Poi piano piano comincia a cantare e batte un ritmo che posso ballare/ scorre vitale tra crepe si arsure di cose non fatte, di molte paure../ Goccia sarò perché insieme una goccia saremo, goccia farò perché sempre più in alto andremo./ La vita è una goccia perciò caro amico sia sangue o sia pioggia restiamo vicini e scaviamo la roccia!/ Prendi la vita goccia più goccia, entra nel fiume che porta alla spiaggia, / Goccia di vita tu piangi, tu ridi/tra aria e terra tu ci fai sentire vivi!!!
(Testo e Musica di Alessandro Sandron)
San Francesco la chiama “sorella” nel suo Cantico delle Creature, quella straordinaria lauda che apre la letteratura italiana. Per il Santo d’Assisi lei è “utile, umile, preziosa e casta”. Con il suo dolce sciabordio scorre calma nei fiumi per giungere al mare che tutto accoglie oppure scende con fragore impetuoso dalle vette più alte dei monti e il suono della sua voce riecheggia per tutta la vallata.
Gli abitanti della Foresta del Mondo, piante, alberi, cactus, pesci, uccelli, pinguini, orsi bruni, panda, leoni ed elefanti vivono in pace e armonia con i Bambini del Mondo e conoscono molto bene quel tesoro trasparente e prezioso che li sveglia ogni mattina rinfrescandoli con piccole goccioline di pioggia, quella madre che, con leggerezza, li culla e li rilassa, quella fedele compagna con cui si può giocare in piena libertà. È l’acqua che “volteggia lievemente in mille bianchi fiocchi e come per magia si scioglie se la tocchi. è neve candida poi cambia si trasforma vapore, giaccio, goccia sempre ritorna”. Non ha colore né odore ma veste il creato di colori sempre nuovi celebrando ogni giorno il meraviglioso miracolo della vita sulla Terra. Un giorno, però, un rombo sordo taglia l’aria della Foresta mentre una nube di fumo rosso avvolge ogni cosa. Un’immensa bocca si spalanca per divorare qualsiasi creatura trovi sul suo cammino e una lunga coda si dispiega come il mantice di una fisarmonica pronta per distruggere e devastare.
“Chi sei? Che cosa vuoi da noi?”
“AAAARRGGH! Il mio nome è Sicitas! Vivo su un pianeta grigio e polveroso dove l’aria è calda e soffocante. Sono venuto qui perché mi hanno parlato di un grande tesoro ma
io qui non vedo nulla! Dove avete messo quel capolavoro? Deve essere miooooo!!!
“Ma noi non abbiamo tesori!”
“AAAARRGGH! Voi mentite! E io ve lo dimostrerò! Con il mio soffio di fuoco lo scoverò e con un colpo di coda lo annienterò!” La paura più nera regna ormai in quel mondo tinto di verde e d’azzurro. Nulla più si può fare contro quel possente drago prepotente. Ma ecco che proprio quando tutto sembra perduto, la Natura soccorre gli amici della Foresta e piccole gocce argentee purificano l’aria ormai irrespirabile e piena di fumo mentre un variopinto arcobaleno dipinge le nuvole. Il drago osserva con sorpresa quella strana collana di chiare perle e solo allora comprende di aver combinato un vero disastro. In men che non si dica, si mette a lavorare di buona lena per tentar di rimediare: con le ali ripulisce i campi dalla cenere e con un soffio potente allontana i veleni del suo fuoco e in un battibaleno rimette a posto la montagna. L’acqua va rispettata e amata come ricchezza d’inestimabile valore poiché “è calore di vita che nasce ed è profumo di un sogno che cresce”.
L’Operina Corale è la festa dei bambini, è un tripudio di luci e colori ed anche quest’anno la settima edizione del progetto, sostenuto dall’Assessorato alla Cultura di Portogruaro, Cinto Caomaggiore e Fossalta di Portogruaro, presentato in cinque repliche nei giorni di giovedì 23 maggio 2013 alle ore 19.00 20.00 e 21.00 e venerdì 24 maggio alle ore 20.00 e 21.00, ed ispirato ad una storia inventata durante l’anno scolastico 2007/2008 dalla classe 3°C della Scuola Primaria IV Novembre di Portogruaro, ha coinvolto, con notevole successo, trecentoventi bambini che frequentano gli istituti scolastici di Portogruaro e delle zone limitrofe (Cinto Caomaggiore e Fossalta di Portogruaro) i quali, insieme ai loro insegnanti e ad alcuni docenti che operano all’interno della Fondazione Musicale Santa Cecilia, (Alex Campagner, docente di recitazione e regista, Caterina Teoharov, docente di movimento coreografico, Vèdrana Zerav, docente di canto), si sono impegnati, a partire dal mese di gennaio, nella realizzazione di uno spettacolo dal vivo, coordinati dalla paziente supervisione da Alice Cengarle ed Eliana Gruarin. “Purtroppo, però, a questa festa è mancato l’ospite d’onore, il padre di una iniziativa veramente formativa ed educativa che, dal 2007, ha lo scopo di avvicinare i più giovani all’arte della drammaturgia. Domenica 19 gennaio il cuore di Davide Masarati (ideatore del progetto) ha smesso di battere, ma non ha smesso di battere la sua appassionata dedizione per il teatro e per le nuove generazioni. È per questo che abbiamo pensato di dedicare a lui le prossime edizioni.” ha affermato Giovanni Mulato, Presidente della Fondazione Musicale Santa Cecilia. “Davide ha lasciato un vuoto umano e professionale, ma anche una ricca eredità fatta di musica e poesia. Ora tocca a noi fare del nostro meglio per non vanificare la sua fatica ed il suo impegno!”.
Calliope
(Elena Toffoletto)