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DimensionEventi
Silvia Ragazzo e Chiara Opalio a “L’Estate d’Inverno”
10-06-2013

Sabato 23 febbraio 2013, alle ore 18.00, presso la Sala Consiliare del Municipio di Portogruaro, in occasione del sesto appuntamento della rassegna di concerti dal titolo: l’Estate d’Inverno, Silvia Regazzo (mezzosoprano) e Chiara Opalio (pianoforte) cantano e sognano l’amore, con il Wesendonck lieder per mezzosoprano e pianoforte di Richard Wagner,  l’Isoldens Liebestod –Schlubszene aus Tristan und Isolde (il canto di Tristano e Isotta) scritto dallo stesso Wagner e successivamente arrangiato per pianoforte da Franz Liszt e la Chanson de Bilitis di Claude Debussy.  Dolcezza desiderata, cercata, sofferta e sublimata, che purifica ogni pensiero della mente e ogni sentimento del cuore innalzando lo spirito umano. Bramosia fortissima  che arresta la ruota del tempo e il muto  divenire della Creazione  spalancando l’immenso orizzonte dell’Eternità.  Passione assetata dal desiderio dello sguardo dell’altro che solo in lui trova pace e compimento.  Anche le frondose chiome nella serra  non possono fare altro che tacere accogliendo con bontà le pene di chi con loro si confida. Viene spontaneo, allora, ripensare alla lirica stilnovista ed in particolare a Dante che loda  la sua donna gentil ed onesta quando saluta la folla con quel suo portamento così nobile che nessuno osa guardarla, o a Petrarca che se ne va solo e pensoso pei deserti campi tentando di fuggire gli sguardi della gente poiché nessuno può capire il travaglio interiore da lui provato mentre, colpito dal dardo d’Amore,  pensa con intensa nostalgia alla sua Laura e quelle enormi distese di terra bruciata dal sole divengono la metafora dell’inferno che si agita nel suo cuore. L’amore dimora nei sogni, quelle visioni meravigliose che popolano gli spiriti inquieti dei poeti accompagnandoli nei paesaggi ameni della Chanson de Bilitis, popolati da satiri e fanciulle dai lunghi capelli ebbre di tenerezza che inseguono per monti e colline giovani suonatori di flauto. Le parole non servono, si parlano soltanto i loro canti mentre le labbra si avvicinano. L’amore è anche la leggera danza dell’anima sulle note dell’Etudes n°2 in mi bemolle maggiore “d’apres Paganini” per pianoforte solo e la Ballade n°2 in si minore per pianoforte solo di Franz List che si trasforma in un allegro gioco pieno di vita nell’Etude n°1 pour les cinq doigts “d’apres Czerrny per pianoforte solo di Claude Debussy. La sensibilità tecnica di Chiara Opalio e la grandissima espressività di Silvia Regazzo hanno trasportato il pubblico in un’atmosfera calda, appassionata e surreale mentre le sfumature dell’emozione sono divenute, a poco a poco, pennellate di musica.

E. T.

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