In una piccola soffitta ho ritrovato un vecchio baule pieno di giocattoli impolverati dal tempo. Erano quelli che amavo di più: un paio di pattini, un cavallino di legno e un trottola. È stato davvero molto bello ripensare a quelle corse nel prato a cavallo o a piedi e al meritato riposo sotto una quercia e ricordare quella volta in cui, sulla spiaggia, lanciavamo per aria aquiloni colorati. I nostri giochi in casa erano accompagnati dal tic tac di un antico orologio a cucù… ed ecco che, come per incanto, le mie bambole di porcellana dai graziosi abiti di percalle si animavano e come vere ballerine danzando a ritmo di un allegra serenata insieme ad Arlecchino e Colombina, due simpatiche marionette che avevo acquistato a Venezia quel giorno pieno di sole. Sono queste le immagini che ho richiamato alla mente ascoltando i brani presentati nell’ultimo appuntamento della “rassegna” Progetto Catalogues (ispirato alle composizioni del “Catalogue d’oiseaux” scritte dall’organista ed ornitologo francese Olivier Messaien tra il 1956 e il 1958), intitolato Musica in gioco. dedicato all’infanzia e ai giochi per bambini, che, sabato 18 maggio, alle ore 18.00 presso la Sala Consigliare del Palazzo Municipale, ha visto protagonisti gli Allievi della Scuola di Musica insieme al Coro di Voci Bianche della Fondazione Musicale Santa Cecilia diretto dal M° Alessandro Maurutto e accompagnato al pianoforte da Francesca Sperandeo. Il progetto, che ha avuto inizio sabato 4 maggio alle ore 18.00 presso la Sala Consigliare del Municipio di Portogruaro con l’evento “Animali al piano”, ed è proseguito con “Poesia e musica sul filo del tempo. Le stagioni di Tchaikovsky”, presentato prima a Portogruaro domenica 12 maggio e in seguito a Ceggia e a Feltre (giovedì 16 e domenica 19), nasce dalla profonda consapevolezza che i ragazzi abbiano bisogno di trovare delle occasioni per suonare insieme, gustare i frutti dello studio e potersi confrontare tra loro riscoprendo, così, quell’entusiasmo sempre nuovo che li aiuterà a proseguire nel loro percorso formativo. Eccoli dunque mentre si cimentano nell’esecuzione di brani solistici composti da autori classici e contemporanei e trascritti per pianoforte, flauto ed arpa o in divertenti duetti (pianoforte a quattro mani oppure arpa e pianoforte). Il concerto, accolto con favore dal pubblico, conferma ancora una volta come, per gli allievi, il fare musica sia fondamentalmente un gioco e debba essere proposto dagli insegnanti come gioco, poiché solo attraverso l’esperienza ludica la musica potrà diventare, in futuro, qualcosa di davvero irrinunciabile nell’educazione dei più giovani.
E. T.