Bambini, genitori, famigliari ed amici non si sono dati per vinti e domenica 10 marzo alle ore 17.00 hanno gremito il Teatro Russolo con un unico scopo: Trovare l’Isola Che Non C’è. Non hanno resistito al richiamo di quell’indimenticabile melodia di Edoardo Bennato e a quelle sue indicazioni del tutto originali: Seconda stella a destra: questo è il cammino e poi dritto fino al mattino… Ed ora sono tutti pronti per partecipare alla straordinaria avventura di Peter Pan e dei suoi giovani amici Wendy, John e Michael. Si spengono le luci in sala e la coinvolgente atmosfera della proiezione cinematografica e del cartone animato disneyano trasporta la platea fino a quella casa londinese dal tetto innevato dove tutto ha inizio. Nella camera dei ragazzi la luce è ancora accesa e Wendy, come ogni sera, racconta ai fratelli la favola di Peter Pan. Bastano poche parole e i piccoli cadono subito tra le braccia di Morfeo. Ma ecco che, proprio in quell’istante, Trilly e Peter si affacciano alla porta dei loro sogni e volano sulla scena. La piccola fata volteggia sui pattini e comunica con il folletto dall’abito verde attraverso il suono argentino di mille campanellini d’oro. Il ragazzino che non voleva crescere entra con un balzo dalla finestra aperta e saltella agilmente sul palco ballando e cantando sulle coinvolgenti musiche dell’album Sono solo canzonette arrangiate in versione musical dal famoso cantautore napoletano. Sta cercando la sua ombra smarrita molte sere prima. La ritrova in piegata e riposta con cura in un cassetto e Wendy, risvegliata da tutto quel trambusto, provvede immediatamente a ricucirla al suo piede. I ragazzi osservano stupiti la scena Ciò che avevano sempre desiderato si sta finalmente avverando! Peter Pan era in mezzo a loro pronto per accompagnarli in quell’isola lontana che si può raggiungere solo salendo a bordo dell’astronave della fantasia. Allora ragazzi, che cosa aspettate? Un po’di polvere di fata, un pensiero positivo e… si parte!!! Il mattino seguente quell’isola ridente affacciata sul mare azzurro e cristallino accoglie da lontano i piccoli esploratori. All’orizzonte già si vede la gola delle Sirene, l’accampamento degli indiani e, naturalmente, il galeone dei pirati affollato da quegli uomini di mare che bevono e si ubriacano per dimenticare. Tra loro c’è lui, Capitan Uncino vestito con quell’abito rosso con i profili dorati e quella parrucca nera da nobile dell’Ottocento. Pensate che il Capitano ha solcato tutti i mari del mondo eppure ha paura di… un coccodrillo!!! Un coccodrillo che balla a ritmo del ticchettio di una sveglia che aveva ingoiato molto tempo fa insieme alla sua mano che l’ingegnoso Peter gli aveva dato in pasto durante un duello ed ora, come avrete certamente capito, il Signore dei Pirati non aspetta altro che il momento giusto per vendicarsi. In un nascondiglio nel folto della foresta vivono i Bambini Sperduti con la loro paura di crescere e di essere abbandonati. Non ci vuole molto perché Wendy si affezioni sinceramente a quelle piccole creature piene di voglia di giocare facendo loro da mamma. Tutto sembra procedere per il meglio fino al rapimento della fanciulla, usata come esca dai pirati per catturare Peter e al commovente sacrificio di Trilly (segretamente innamorata del suo compagno d’avventura) che torna alla vita solo quando il piccolo pubblico in sala, battendo le mani grida ad una sola voce la sua speranza nell’esistenza delle fate. Un musical vivace davvero adatto ad un giovanissimo cast che dimostra una grande padronanza nei recitativi, nel canto solistico, nelle parti corali e nella danza. Una favola piena di realismo in cui alcuni attori entrano in scena direttamente dalla sala per stabilire un contatto più vivo e più vero con gli spettatori. Gli effetti visivi cinematografici si estendono oltre la scena teatrale trasformandola in uno spazio a cielo aperto dove i colori dei costumi risplendono in tutta la loro vivacità. Uno spettacolo tutto da ammirare con lo sguardo appassionato e il cuore di un fanciullo che sa lasciarsi avvolgere dalla magia di quel curioso personaggio volante, a metà tra Pinocchio e l’Angelo Custode dei Bambini che conclude, tra gli applausi del pubblico, la stagione del Teatro Russolo dedicata ai più giovani. Dalla versione musicale del capolavoro di James Matthew Barrie, emerge tutta la magnifica potenza della favola contrapposta all’atmosfera chiaramente metaforica, della scena iniziale che vede protagonisti gli adulti borghesi del Regno Unito (ma non solo) intrappolati nel grigiore delle loro preoccupazioni e con la ferma intenzione di liberarsi delle fiabe e di coloro che le raccontano. Forse non hanno ancora compreso che per crescere c’è sempre tempo… Non credete?
Calliope
(Elena Toffoletto)