Non si è fatta attendere la notte ed è giunta un’ ultima volta come quella sera sul Lemene. Ed è ancora una festa mentre la gradevolissima melodia della Serenata notturna in re maggiore K239 di Wolfgang Amadeus Mozart con il ritmo brillante e argentino dei timpani, riempie la sala con la sua intensità piena d'emozione e piccole luci blu illuminano le partiture dei giovani orchestrali, “sempre in cerca di eccellenza”, della Camerata Salzburg, fondata nel 1952 da Bernard Paumgartner e ormai famosa in tutto il mondo. Dopo un lungo silenzio al quale non si può aggiungere altro, l'archetto di Enrico Bronzi (direttore e solista), scivola sulle corde del violoncello e sembra scrivere parole da sogno durante l'espressiva esecuzione del Concerto per violoncello in do Hob. VIIb.1 di Franz Joseph Haydn. Ma ecco che la paura attanaglia con i suoi tentacoli, e una fanciulla corre a perdifiato in un bosco, a notte fonda, inseguita da un' inquietante sagoma nera. Sembra avere le ali ai piedi e, nella sua fuga, viene accompagnata dal vorticoso susseguirsi delle note delle Variazioni sull'inquietudine di Silvia Colasanti. Finalmente, sulla spiaggia, trova quel cavallo bianco, suo fedele amico in molte avventurose cavalcate, monta in sella e scompare all’orizzonte, mentre, nel buio della sala, esplode la gioiosa potenza del Divertimento in re maggiore K239 di Mozart ed il maestoso timbro dei corni saluta il sogno, il quale si inchina profondamente al pubblico ed esce di scena in punta di piedi.
Elena Toffoletto