Venerdì 29 giugno 2012, alle ore 21.00, a Portovecchio,  in quella villa aperta sulla natura, le armoniche voci del Coro da Camera Gabriel Faurè, dirette dal Maestro Emanuele Lachin, insegnante del Corso di Interpretazione del Musical presso la Fondazione Musicale Santa Cecilia, e accompagnate alla fisarmonica dal Maestro Luca Piovesan hanno compiuto, insieme ad un pubblico molto accaldato, un viaggio all’indietro nel tempo, precisamente negli anni Settanta e Ottanta, epoca in cui gli Abba, quel  fenomeno discografico svedese, dal curioso nome palindromo, (acronimo dei nomi dei quattro componenti del gruppo Agnetha Faltskog, Benny Andersonn, Bjorn Ulvaeus ed Anni Frid Lingstad, meglio conosciuta come Frida),  hanno letteralmente svettato in cima alle classifiche in Italia e nel mondo, fino alla lontanissima Australia, con quel loro stile inconfondibile fatto di sgargianti costumi, luci psichedeliche e l’immancabile batteria. Da Souper Trouper dedicato all’occhio di bue che illumina gli artisti sulla scena facendoli sentire ancora più protagonisti di ciò che già sono, a Fernando, fino alla divertentissima  Money Money, passando per Knowing me knowing you per giungere, finalmente, a Mamma mia, brano intramontabile da cui è stato tratto il famoso musical con Meryl Streep. Non potevano mancare Dancing Queen che il gruppo presentò in occasione del compleanno della regina d’Inghilterra, Sos, Thank you for the music, Waterloo  e, naturalmente, I have a dream, titolo dell’omonima canzone che, opportunamente adattato  per dare un nome accattivante al concerto, è divenuto nientemeno che We have a dream. Questa cavalcata lungo  il repertorio degli Abba, i quali hanno fatto innamorare moltissime generazioni, è stata caratterizzata dall’alternanza di brani presentati nella loro interezza e di alcuni medleys eseguiti sia dai coristi sia da Luca Piovesan che, anche in veste di solista, ha saputo reinterpretare in modo del tutto personale le melodie scelte per questa occasione, mettendo in risalto, in modo virtuoso, le sue doti di fisarmonicista e le capacità dello strumento. Ho potuto gustare ed apprezzare, inoltre, come i componenti del Coro, attraverso i movimenti e l’espressività dei loro corpi e dei loro volti, assolutamente  sincroni con i ritmi musicali, abbiano coinvolto gli ascoltatori in modo ancora più vivace ed attivo componendo una vera e propria coreografia senza l’uso di particolari artifici scenici ma solo evocando il suono delle percussioni attraverso l’intonazione delle voci. Non si può dimenticare che l’evento è stato promosso con lo scopo di raccogliere fondi a favore dell’Associazione Amici del Cuore che da tempo si occupa di prevenzione delle malattie cardiovascolari. L’iniziativa, quindi, è una dimostrazione, direi ben riuscita, di come la musica rappresenti un ottimo modo per promuovere, allo stesso tempo, la cultura e la salute. Agli Abba e al Coro da Camera Gabriel Faurè, possiamo dunque solo dire: Thank you for your music!

Elena Toffoletto