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Annotazioni
“Gigliottina virtuale” cercasi
13-04-2012: Una nuova legge elettorale per la solita vecchia zavorra?

Con la legge pronta a denunciare e processare all’infinito (per tre anni circa) un cittadino che avrebbe rubato (ma pare che non sia vero) un ovetto di cioccolata del valore di poco più di un euro, è meglio che precisi subito quello che intendo per ghigliottina. Quello che cerco è solo “virtuale”, cioè un marchingegno analogico, virtuale appunto, che non intende tagliare materialmente la testa a nessuno, ma che punta alla “damnatio memoriae”, a cancellare cioè dalla nostra attenzione e dalle nostre scelte future, i tanti “personaggi” che a Roma ma anche in molti altri centri grandi e piccoli della penisola italiana stanno devastando i cittadini comuni. I giornali sono pieni ogni giorno di accuse gravissime per signori che denunciati e in parte già condannati (ma ci sono vari gradini della giustizia da superare e per i ricchi ci sono poi le prescrizioni per il tempo trascorso o l’opposizione del parlamento) continuano imperterriti a gestire la cosa pubblica in maniera allucinante, tutto utilizzando per denaro, che mai come oggi è diventata la nuova divinità di chi ha scelto come mestiere solo la politica. Non conosco le eccezioni.

Intanto è bene ricordare che gli italiani non sono rappresentati a Roma da nessun deputato e da nessun senatore. Il popolo non li ha votati: sono stati scelti da 3-4 capi partito: sempre gli stessi candidati, sempre rigenerati, molti alla ricerca di denaro una volta per il partito (in parte) oggi per scopi puramente personali.
Non entro in merito all’attuale situazione; dico soltanto che i cosiddetti “onorevoli” (quale involontaria ironia posseggono a volte le nostre parole!) dopo aver collaborato (speriamo non tutti) a provocare miseria e angoscia in cittadini spremuti come limoni, a suo tempo avevano minacciato il loro presidente del Consiglio di far cadere il governo se qualcuno si permetteva di tagliare in maniera consistente i loro regali compensi.
Compensi da “sine cura” vista la produzione legislativa che Parlamento e Senato hanno, o meglio, non hanno prodotto in questi ultimi anni.

“C’è del marcio…” a Roma ma anche nelle vene ed arterie che giungono fino ai nostri paesi; pare che la mazzetta che gira a tutti i livelli, sia quasi diventata una vera e propria legge, quasi una nuova tassa che il privato spesso deve pagare, accanto alle altre, per poter ottenere permessi che sono dovuti.
Recentemente a Portogruaro abbiamo avuto incontri con grandi personalità e molti nostri sindaci di Portogruaro e del Mandamento hanno dato una visione arcadica del territorio, quasi un’isola felice con le pecorelle che brucano nel prato e i pastori a suonare felici il flauto.
Siamo succubi, a certi livelli, di una burocrazia (quella peggiore) considerata una gramigna che ha impregnato il territorio peggio delle peggiori mafie del nostro paese. Rimanendo a Portogruaro ne diamo solo un esempio eclatante. Da oltre un anno il Comune ha finito di approntare una nuova sede costosa per le forze dell’ordine in via Cimetta, in sostituzione di edifici non più sufficienti. Edificio completato: mancava soltanto una firma di accettazione. Si attende da un anno per beghe tra uffici romani che i politici si guardano bene dal risolvere.
Burocrazia? Chiedete in ospedale una visita specialistica. Mesi e mesi di attesa, e poi magari si deve andare a San Donà in taxi perché consulenze un tempo gestite a Portogruaro sono state accentrate sul Piave.
La raccomandazione è diventata la prima regola del nuovo decalogo politico; non sappiamo se sia gratuita.

Da un paio di anni si sta devastando il territorio del Portogruarese con le centrali a biomasse e a biogas; alcuni sindaci, quando non sono felici di queste iniziative che sicuramente comporteranno contributi enormi per i gestori, contributi che entrano nelle bollette dei consumatori, cominciano a protestare quando i buoi sono già scappati dalla stalla. Chi più chi meno.
Siamo stufi di vedere sempre le stesse facce nei seggi comunali; quando si comanda in comune per dieci quindici anni, il sindaco diventa il padrone del territorio. Gli assessori si guardano bene dal criticare; il sindaco potrebbe, per legge, azzerarli immediatamente. La gente, purtroppo, non è abituata a leggere, guardare, conoscere, protestare, suggerire, proporre. Solo da poco sono sorti a Portogruaro comitati che però hanno il vecchio vizio di fare parte a sé; non si uniscono. Ognuno ha il suo coordinatore; tutti un programma; non capiscono che la situazione è talmente imputridita per cui ci vuole una forte unità, metodi diversi di “lotta”, più evidenti, più efficaci, più visibili. Naturalmente sempre nel pieno rispetto delle leggi, ad evitare denunce da “ovetto di Pasqua “ da un euro.
Basta con i politici che dopo una lunga serie di impegni amministrativi, sono scelti per impegni (a compenso), nelle municipalizzate. Qualcuna, per aiutare i poveri ha pensato bene di aumentare le bollette, mentre lo Stato taglia anche le pensioni più asfittiche.

Bisogna utilizzare la “ghigliottina virtuale” da Roma al contado. Mandare tutti a casa. Mi si dirà che questo è impossibile. Ma è almeno possibile cominciare. Votiamo le donne, visto che si parla a vanvera di parità di diritti, votiamo i giovani anche se sono inesperti. Sicuramente non riusciranno a uguagliare certe nefandezze attuali.
Bisogna evitare che le televisioni continuino ad essere fonte di bugie e di dimenticanze; siamo stufi di sentire i rappresentati dei Boss romani che l’Italia è un paese democratico. Solo sulla carta. La democrazia si misura anche dal portafoglio. Ricordiamo le stupidità televisive di qualche anno fa, quando ripetevano gli slogan del Governo: “Italiani, spendete, spendete, l’Italia è ricca, ha le finanze in ordine”, con il risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti. La Casta inoltre, ha una pessima abitudine: depreda i cittadini e li prende anche in giro. E’ proprio ora di finirla.

Impariamo ad usare la “ghigliottina virtuale” dovunque è possibile; “ghigliottina virtuale” intesa come azzeramento politico di chi esercita la politica per mestiere e per guadagnare.
Magari impostando anche dei corsi di apprendistato per quei politici che nel frattempo hanno dimenticato il loro mestiere iniziale, se lo avevano.
Sulla vicenda Monti che sta cercando di salvare l’Italia con gli ultimi spiccioli dei poveri, perché gli “altri” tengono ben stretto il borsellino, aspettiamo di vedere quello che succederà dopo.

Ugo Padovese

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