“Un tonfo. Ali che cadono dal cielo… Un Angelo messo alla prova sarà guidato da un eccentrico personaggio ai confini di un mondo bizzarro e sconosciuto. Dal sublime al ridicolo vi è appena un passo! La risata, infine, potrebbe essere l’unica cosa che ci permetterà di tornare a volare“.
Una scala che tocca il soffitto, una sfera. Un Clown fa il suo ingresso in scena e cerca di arrampicarsi sulla sfera come un bambino che esplora il mondo mettendo in gioco tutta l’energia in curiose acrobazie e passi di danza. All’improvviso, ecco scendere una pioggia di piume, un paio d’ali e… un angelo cade a terra. Dopo essersi rialzato, in modo piuttosto buffo, inizia a guardarsi attorno con aria interrogativa. “Mi scusi, sarebbe mia la palla!” esclama il Clown che, nel frattempo, ha iniziato a giocare con quel piccolo oggetto rosso. Ecco che i due curiosi personaggi iniziano a conoscersi e a capirsi.“Non so come sia la vita lassù, ma ti assicuro che qui in basso è molto dura, perciò se tu non viaggerai con me io viaggerò con te.”- prosegue il Clown rassicurando l’Angelo ancora disorientato. Rimane fedele alla sua promessa ed il visitatore celeste, non viene abbandonato neanche quando le loro vite sono sospese ad un filo su di una piccola barca in balìa di un mare in tempesta. Questo è Quisquilia, un mondo in cui i due protagonisti si scoprono e si riscoprono umani attraverso la gioia della relazione dell’amicizia entrando uno nel mondo dell’altro. Un mondo dove i ruoli si invertono, poiché l’Angelo non guida, ma è guidato. Uno spettacolo con un chiaro intento pedagogico ed educativo giocato sull’armonia del corpo, la leggerezza dell’ironia e la forza immaginativa dell’arte circense, della quale, due professionisti come Olivia Ferraris e Milo Scotton, dimostrano di avere completa padronanza. Una pièce teatrale accompagnata da musiche e scenografie davvero originali che, pur essendo forse più adatta ai ragazzi che ai bambini, ha saputo coinvolgere grandi e piccini.
Elena Toffoletto