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Annotazioni
Piano del traffico urbano
26-01-2012: Alcune scelte privilegiate potrebbero stravolgerlo

L’ing. Ermes Drigo, il consigliere comunale che nel 2006 fece parte della maggioranza che approvò il piano del traffico urbano, licenziando il relativo regolamento, fa notare che il progetto solo in parte realizzato, prevede in maniera tassativa la chiusura di tutta Via Martiri della Libertà, con la conseguente pedonalizzatone del centro storico, senza più mettere in discussione il traffico limitato in via San Giovanni con confluenza nella statale 14 all’altezza del ristorante Pilsen.
Un’altra intelligente scelta a suo tempo sanzionata e non realizzata riguardava la necessità di “blindare” i quartieri cittadini da un traffico invasivo, inopportuno, pericoloso e causa di inquinamento atmosferico oltre che acustico. Scelte diverse da quel piano, paiono ora ottenere, se non l’unanimità della Giunta, certo la maggioranza e punterebbero a stravolgere il piano in una parte estremamente delicata. “Non sono ancora decisioni, afferma l’ex consigliere comunale Ermes Drigo, ma pare si vada in questa direzione” . La decisione che andrebbe a cambiare il piano a suo tempo approvato, riguarderebbe la possibilità, per le autovetture, di entrare in Via Martiri della Libertà lungo via Abbazia, e dopo aver percorso poco più di una cinquantina di metri, girare a sinistra e imboccare Via S. Pellico, attualmente chiusa al traffico. Sembra che questa scelta cervellotica, del tutto avulsa da una corretta visione generale del traffico, sia dettata solo ed esclusivamente dalla volontà di utilizzare la piazza, già Parco delle Rimembranza, come posteggio che sarebbe utilissimo al nuovo teatro Comunale “Russolo”. Piano quindi “stuprato” a favore di una “cosa” (teatro), non delle persone che vivono in questi luoghi. Viva il teatro, sindaco, ma attenti alle persone. Un solo uomo vale un microcosmo, scriveva un saggio. In questi giorni si stanno già facendo prove di sosta (né prevista né autorizzata, quindi – presumo – illegale) da parte di alcune autovetture che arrivano da Via Spalti. E i vigili permettono e non sanzionano. Il sito, che accoglie ancora alcuni alberi sempreverdi, attualmente è l’unico spazio destinato per la ricreazione di svariate centinaia di studenti davanti a quella che una volta era denominata Scuola Dario Bertolini. Prediligere quindi il posteggio a cinque/sei metri dal teatro “rubandolo” a un paio di Istituti non parrebbe proprio il massimo della capacità amministrativa. Si prevede poi di “premiare” Via Spalti chiudendola al traffico di uscita dal centro storico, funzione che dura da dieci anni con gravi disagi e danni per gli abitanti. In questa maniera uno sguardo di riguardo (che non guasta) per un potente consigliere comunale del Pdl che da dieci anni “tuona” contro l’utilizzo di Via Spalti (dove abita) unica via di uscita dal centro storico. Danni e disagi per gli abitanti da dieci anni. Pure Via Pellico – quella che attraversa Rione san Francesco – da dieci anni subisce tutto il traffico di via Spalti. Premi via Spalti e punisci ulteriormente via Pellico? Sarebbe questa la giustizia di una Giunta che agisce a colpi di mano assurdi, inconsulti, di parte? E che ci stanno a fare i tecnici comunali? Perché – se queste premesse sono vere – accettano supinamente le cervellotiche decisioni di assessori che deciderebbero non per “coscienza e conoscenza” ma per ghiribizzi personali assurdi, padroni e signori del vapore, senza alcun rispetto della gente. E’ democrazia la loro? Via S. Pellico (punita) continua proprio in mezzo a un quartiere, Rione San Francesco, il più vecchio della città, sorto tra il 1938-39, che da dieci anni è come via Spalti. In borgo San Francesco non ci sono consiglieri potenti né della maggioranza né dell’opposizione, ma il grave pericolo della Diossina è diventato insopportabile. Misurate gli scarichi con l’Arpav . Non solo: l’ultima schiera di Case popolari del vecchio Rione, già oggi pesantemente inquinate dallo scarico di gas delle vetture che provengono dalla “premiata” via Spalti, sopporta anche il traffico molto intenso e continuo che transita per Via Valle, parallela a una serie di abitazioni su cui gravitano una mescolanza di gas tossici da via Pellico e da via Valle. Speriamo che gli amministratori si fermino davanti a una scelta non prevista dal Piano regolatore, scelta che sarebbe “squinternata”, per non usare aggettivazioni molto più pesanti. Certo che la comunità di Rione san Francesco e di via Valle, non intende più sopportare queste “eventuali” soperchierie, stolide, inutili, ingiuste, supponenti, frutto di giochetti che non sarebbero degni di un paese civile. E tutto questo dopo il “Niagara” di parole di giustizia legate all’incensamento dell’Unità d’Italia.
L’Amministrazione non può variare e condannare alcuni al peggio. Sarebbe una grave e assurda ingiustizia, contro ogni “mielata” dichiarazione di certi assessori che stanno bene e non pensano al popolo. Le solite due Italie: del Palazzo che comanda e del popolo che subisce. Non bloccare il già grave tasso di inquinamento di Rione San Francesco e di via Valle, potrebbe spiegare l’opposizione sempre tardiva, “tranquilla, troppo tranquilla” di certi amministratori, spargitori di parole, contro il disseminarsi di enormi “stufe” nel territorio e il terrificante fenomeno non pare terminato. Speriamo che tutte queste voci non abbiano, alla fine consistenza. Speriamo che tutto questo rientri e che non si prendano decisioni in tal senso. Speriamo. Che Dio assista comunque i nostri Amministratori, ma sappiano che la gente non è più disposta a sopportare la parte dell’agnello – inferior- e del lupo – superior-.
Cari assessori: che Dio vi Illumini.
Sarebbe ora e siete ancora in tempo.

Ugo Padovese

Inserito da Fabio Pupulin il 27-01-2012 21:03:39
Portogruarese: traffico e "stufe"
Ormai molti consiglieri o assessori paiono pensare esclusivamente al loro minuscolo orticello ove raccolgono le manciate di voti necessari per venire eletti. Una visione più ampia ed articolata dei problemi è totalmente assente, come la capacità di proporre soluzioni che vadano al di là della solita ideologia del partito di appartenenza. Per quanto riguarda Ermes Drigo, che mi pare sia architetto, non riesco a capire perché ai tempi della Mirant (la centrale a turbogas che doveva sorgere a Lugugnana) e in occasione della campagna contro il nucleare si sia stracciato le vesti sdraiandosi anche in mezzo alla piazza, mentre per gli inceneritori che sono sorti e stanno sorgendo nel portogruarese, si sia completamente eclissato. Forse rientra nel gioco della "tardiva e tranquilla, troppo tranquilla" opposizione evidenziata da Ugo Padovese?
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