Claude Andreini, laureato in Kinesiterapia a Liegi, con importanti specializzazioni in questo delicato settore, con casa e ambulatorio a Boldara di Gruaro, dove lavora e abita ormai da molti anni, con la famiglia italiana, è considerato nella comunità di Gruaro, specialmente nel mondo politico-amministrativo e associativo, l’ “uomo scomodo” per la sua mentalità ecologica che nei Paesi del Nord, costituisce non un “optional” ma un modo di vivere accettato dalla gente e difeso dalle autorità. Purtroppo vive vicino al fiume Lemene, considerato valore portante di una iniziativa ambientale dei Comuni di Portogruaro e Cinto Caomaggiore. Purtroppo, perché secondo Andreini, un utilizzo non disciplinato delle sponde del fiume Lemene per la pesca sportiva, avrebbe portato di continuo danni anche gravi alla vegetazione delle sponde stesse e accumulo di rifiuti ad ogni raduno. Di recente poi Andreini avrebbe denunciato alle competenti autorità l’abbattimento di un albero altissimo, che avrebbe dovuto servire come portante per una delle gigantesche “casere” ormai fuori di ogni tradizione, ed occasione soltanto, come del resto ha sottolineato in questi giorni il presidente dei Commercianti Massimo Zanon, per l’organizzazione di pantagrueliche iniziative enogastronomiche, senza il rispetto delle regole igienico-organizzative invece severamente richieste ai ristoratori.
Andreini in questi anni, con l’aiuto di pochi o da solo, ha organizzato percorsi ecologici, con spiazzi attrezzati per picnic, raccoglitori per immondizie che lui stesso poi provvede a smaltire.
Queste le premesse per definire interessante una relazione su “Kinesiterapia e terapia manuale” che il dotto specialista ha ottenuto, dall’Amministrazione comunale, di illustrare a Villa Ronzani nella frazione di Giai di Gruaro, il 3 febbraio alle ore 20.30. Oltre alla grande valenza dell’argomento Claude Andreini intende poter parlare con la gente e al termine dell’avviso scrive testualmente: “Chiedo cortesemente ai partecipanti a far sì che l’incontro non sia limitato ad un monologo saccente e noioso, ma improntato dall’elemento fondamentale nella ricerca della salute del paziente: il dialogo”.
Ugo Padovese
articolo soprastante
Prima una precisazione: il pioppo di 25m, abbattuto da vivo, è servito altrochè come sostegno alla casera. Posso aggiungere che è stato appurato dalle Autorità che è stato un reato di cui dovranno rispondere i proprietari del fondo sul quale cresceva. Secondo: in un mondo ormai globalizzato, come non prendere esempio su quanto succede altrove? In Svezia, in occasione della costruzione delle strutture per organizzare le ultime olimpiadi invernali, le Autorità si sono impegnate a non abbattere UN SOLO ALBERO! Qua, in Italia, li abbattiamo per bruciarli, vivi! Che sia un rigurgito di paganesimo o di Inquisizione? Che il Veneto possa offrirsi il lusso di bruciare alberi quando si vede che l'unica foreste esistente è quella dei capannoni? Che i genitori che portano i figli alla casera non si rendino conto che un tale sacrificio (simbolicamente drammaticamente umano visto che si brucia una donna, quanto strega possa essere) è in totale disomogeneità con quanto si predica a scuola sul rispetto della natura e nelle chiese dove si predica il rispetto delle opere del Signore? Come al solito si predica bene ma si razzola male... Insomma se facciamo il conto, sembra che ogni pensiero sia inesistente davanti a quel braciere. Sembra che ci si limiti a riscaldarsi con uno spreco vergognoso di energia vegetale, forse incoscientemente sotto l'effetto delle pentolate di "brulé" che mi sembrano essere le vere fondamenta di questa tradizione ormai tradita. Claude Andreini
Piccola precisazione...
Volevamo precisare ed informare il sig. Padovese che la serata è organizzata dall'Associazione culturale "La Ruota" di Gruaro e che Claude non ha ottenuto direttamente dall'Amministrazione comunale di Gruaro la Villa Ronzani di Giai. Grazie e cordialità.
Risposta
Distintissima, anche se anonima, Associazione La Ruota Gruaro (di solito scrive il presidente, o direttore o segretario), ma questo poco importa; io ho letto con grande attenzione le due righe che avete scritto. Parlate di precisazione: voi non precisate nulla, dite che Andreini non ha ottenuto direttamente dal Comune la sala. Bene. L'ha ottenuta da voi? Bene! E allora? Quando ero assessore alla Cultura del Comune di Portogruaro una richiesta di sala veniva concessa immediatamente oppure immediatamente si informava l'interessato che per la data richiesta non era possibile perchè già occupata. Scusate, che senso ha di far aspettare tanto una risposta? Solo a Gruaro esiste simile assurda, intorcigliata, maliziosa burocrazia. Mi consta che Andreini non ottenendo risposta in tempo utile per pubblicizzare la sua conferenza (o dal Comune o da voi: non lo so), ha deciso di chiedere una sala al Comune di Teglio Veneto. L'ha ottenuta in cinque minuti dal sindaco Andrea Tamai. La conferenza di Andreini sul tema "Kinesiterapia" quindi si terrà venerdì 3 febbraio alle ore 20.30 nella sala dell'ex Consiglio comunale di Teglio Veneto nel condominio Avvenire. Mi spiace polemizzare con una Associazione importante che, se non erro, per qualche tempo ha dato ospitalità anche all'Associazione portogruarese della Storia del Presidente Dal Moro. Amo Gruaro per gli amici che ho trovato lì, amo Gruaro per i paesaggi che ancora vi insistono; non capisco allora questo atteggiamento di ritardo, di "rancore", di malanimo verso Andreini, l'uomo "scomodo" che ha il "vizio" di aver ereditato dal suo Paese del Nord, regole civili e stile di vita civile, che si scontrano a volte con il pressapochismo italiano , malgrado l'educazione civica sia inserita nei programmi scolastici. Evidentemnte senza risultati apprezzabili. Spero che il rsponsabile de La Ruota, perdoni queste osservazioni che vorrei poter approfondire assieme. Con stima, cortesia, rispetto, beneaugurando per l'attività culturale (anche la Kinesiterapia è cultura) e salutandovi cordialmente. ugo padovese
dignità
Ringrazio il Signor Padovese per la sua presa di posizione, chiara , univoca. Magari fosse una regola per la maggiore. Purtroppo, da queste parti scomodo rima con imbecilleo, peggio, con "da evitare". LaRuota, associazione nata anni fa per dare voce al dissenso nei confronti della politica di una giunta cronicamente al potere, non è mai riuscita a sdoganarsi dallamentalità provinciale, accontentandosi di mendicare le bricciole del potere per sopravvivere. La associazione accetta da sempre di non poter usufruire di un calendario trasparente per l'uso delle strutture comunali, ciò che lacondanna a subire le decisioni di unresponsabile che "concede" la "cosa pubblica" secondo un giudizio personale quanto fazioso.Non ho potuto rimanere nell' associazione con qun tale prezzo da pagare, impossibile da sostenere con la mia coscienza e desiderio di libertà di espressione. Mi rincuora prendere atto che esistono altre persone, come Ugo Padovese, che rifiutano di chinarsi al potentino di turno ma, contemporaneamente, mi sconvolge vedere che siamo veramente pochi ad avere questa dignità. Claude Andreini