La neodottoressa Kiara Margherita Nadalon è stata premiata martedì 10 giugno alla Camera dei Deputati per aver conseguito a pieni voti la laurea in "Pluralismo culturale, movimenti sociali e migrazioni" presso l'Università degli studi di Padova.
La Fondazione Italia USA ha conferito il premio a mille tra gli studenti più meritevoli d’Italia, al fine di valorizzare il loro percorso di studi e sostenerli nel futuro.
Oltre alla consegna della pergamena, ai vincitori è stata offerta una borsa di studio a copertura totale per frequentare il master annuale in “Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy”. Ad essersi distinti sono stati gli studenti con un curriculum accademico che rispecchiasse gli ideali e gli obiettivi della Fondazione.
«Ricevere questo premio a conclusione dei miei studi è stato un onore, un riconoscimento concreto del lavoro che ho svolto in tutti questi anni», ha dichiarato Kiara.
La passione per la filosofia, nata al liceo, ha guidato Kiara attraverso la triennale, portandola poi a specializzarsi in ambito sociologico. La tesi che le è valsa la nomina affronta il concetto di corporeità, particolarmente rilevante in un'epoca di continuo e rapido cambiamento: «Tutto sfugge dal nostro controllo, non ci rendiamo conto davvero di dove siamo e di cosa stiamo facendo. L'unica cosa a rimanere stabile è il corpo. È fondamentale fermarsi un attimo e ripartire da sé stessi come persone».
Per il futuro, Kiara desidera continuare a unire la sua passione al mondo lavorativo. Intende proseguire nell'ambito culturale, in cui è impegnata da alcuni anni grazie alla collaborazione con l'Associazione Porto dei Benandanti, e ampliare gli studi con un master in editoria, in linea con la sua attuale attività di scrittura per la rivista "La Chiave di Sofia".
«Chi sceglie la filosofia, la sceglie non semplicemente pensando in prospettiva del futuro, ma è la scelta di ritrovarsi con sé stesso", ha riflettuto Kiara. "È importante coltivare i propri sogni. La cosa più importante, secondo me, è non arrendersi mai, indipendentemente dalle circostanze e difficoltà della vita».