“Nell’anno 2023 l’adesione nei comuni in cui si è attuata la sperimentazione, con la provetta spedita a casa, è aumentata del 20% permettendoci di coinvolgere in tutto il territorio dell’Ulss 4 circa il 50% delle persone invitate a svolgere lo screening. Non c’è dubbio che questa modalità sia stata positiva e quindi si continua anche nel 2024 con l’obiettivo di coinvolgere sempre più persone, perché la diagnosi precoce può salvare la vita”. A dirlo è il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 4, la dottoressa Anna Pupo, e lo screening è quello relativo al colon e al retto.
A fine ottobre e a novembre i cittadini in età compresa tra 50 e 74 anni, residenti nei comuni del litorale che afferisce all’Ulss 4 (San Michele al Tagliamento, Caorle, Jesolo) riceveranno direttamente al domicilio, tramite servizio postale, la provetta e la lettera di invito ad effettuare lo screening. Per la consegna del campione l’utente dovrà poi rivolgersi alla sede del distretto sociosanitario più vicina a casa ed inserirle la provetta nell’apposita urna.
Nel caso di positività al test di screening, la persona viene contattata e subito presa in carico dalla rete dei servizi e degli specialisti medici dell’Ulss 4 che si occupano della diagnosi e della cura dei tumori (dal gastroenterologo all’anatomopatologo, dal radiologo al chirurgo) senza che il diretto interessato debba rivolgersi al proprio medico di famiglia per richiedere le impegnative o cercare autonomamente servizi o strutture sanitarie per il suo problema. E fino a quando la negatività verrà accertata, o la guarigione verrà assicurata, la persona continuerà ad essere seguita dagli specialisti dell’Ulss 4.
“Le neoplasie del colon e del retto sono la seconda causa di morte per tumore negli uomini e nelle donne – continua la dottoressa Pupo -. La diagnosi precoce ci consente di intercettare lesioni precancerose, come adenomi o polipi che si trasformeranno in tumori maligni, ma anche tumori di dimensioni così piccole che non danno sintomi. Le evidenze scientifiche di questa tipologia di screening lo confermano: ogni 160 test si intercetta un adenoma (polipo) e ogni 1.200 test un tumore. In 20 anni la mortalità per tumore del colon e retto è passata dai 45 ai 30 casi ogni 100.000 residenti”.
I risultati dello screening del colon e del retto nel 2023. Sono state complessivamente 32.479 le persone chiamate ad effettuare lo screening e di queste 16.379 hanno effettuato il test, permettendo di rilevare 275 polipi con vario grado di displasia (possibilità di diventare tumori maligni) e 10 tumori conclamati. Non tutti gli utenti che rientrano nella fascia d’età prevista hanno purtroppo aderito allo screening.
“In genere la mancata adesione al test viene motivata dalla mancanza di tempo o dimenticanza - conclude la dottoressa Pupo –. Voglio invitare tutti a dedicare qualche minuto a se stessi e alla propria salute, eseguendo il test, ricordando che a volte un po’ di attenzione e di tempo possono evitare tante sofferenze dovute a cure lunghe e invasive, e possono salvare la vita”.
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