Due legislature in Consiglio comunale a Portogruaro (2004 – 2013) e due alla Camera dei Deputati (2013 – 2022). Vent’anni di impegno politico, cosa l’ha spinta a candidarsi alle ultime amministrative a Portogruaro ottenendo peraltro un ottimo risultato (3002 preferenze) senza però riuscire ad affermarsi?
L’esperienza romana mi ha consentito di maturare una visione ampia e complessiva sul futuro del nostro territorio e della nostra Portogruaro, della quale non ho mai smesso di occuparmi anche dagli scranni parlamentari. In questi 10 anni ho tessuto relazioni, consolidato la conoscenza delle norme, toccato con mano buone pratiche e progetti di altri territori italiani ed europei. Quando un gruppo di persone mi ha chiesto di candidarmi sindaca ho deciso di accettare e rimettermi a servizio della Città. Non mi pareva giusto stare alla finestra ad osservare il suo declino.

Dopo il primo turno sembrava scontata una alleanza con l’altro candidato di sinistra l’ex Sindaco Antonio Bertoncello. Cosa ha reso impossibile l’accordo?
Più che scontato, un apparentamento era nella logica delle cose. Dopo il primo incontro, prima del ballottaggio, sembrava anche cosa fatta. Poi la marcia indietro del PD che, ancora oggi, ci rimane incomprensibile. Tutti sapevano e mettevano nel conto che, apparentati, avremmo avuto molte chance per vincere ed essere noi ad amministrare la città.

Lei ha guidato un cartello elettorale formato da quattro liste. Con il senno del poi lo rifarebbe? Non erano troppo eterogenee le quattro liste e le persone che le componevano?
Dal punto di vista delle cose da fare, del comportamento da tenere, dei contenuti da portare avanti, abbiamo avuto una grande unità di azione e di intenti. Il tutto si basava su due idee di fondo fortemente condivise: il futuro della città lo si decide a Portogruaro e la città la si amministra in Municipio. Aggiungo che le diverse sensibilità politiche dei 57 candidati hanno assicurato la piena coerenza con la scelta civica.

Lei ha annunciato la formazione di un Comitato per mantenere un collegamento fra eletti e liste, concretamente a cosa servirà e da chi sarà formato?
Non un Comitato ma una associazione. Il nostro progetto politico non è finito con le elezioni e non si chiude nelle aule municipali. Vogliamo mantenere un confronto costante con i nostri elettori e tutti i cittadini. I temi di discussione non mancano: sono quelli del nostro programma. In breve: il futuro va cambiato.

Grazie ai consensi ottenuti lei ha portato in Consiglio comunale tre consiglieri, perché la formazione di due gruppi?
È una scelta coerente con la pluralità delle liste della coalizione e che ci permette di avere una maggiore presenza nelle articolazioni del Consiglio Comunale e della sua attività.

Quali sono i temi più rilevanti e da affrontare subito nell’interesse della città: sanità, lavori pubblici, viabilità?
Noi in Consiglio Comunale abbiamo già acceso i fari su due urgenze che riguardano il welfare ma anche il modo con cui si gestiscono i beni comuni: la questione I.M.U. per la Residenza Francescon in cui Sindaco e Giunta hanno sfiduciato gli Uffici Comunali e il secondo asilo nido di via Bertolini, dove Sindaco e Giunta hanno eseguito quanto disposto dagli Uffici Comunali senza esporre valutazioni e analisi economiche e sociali. Oltre a questo, il tema più rilevante è quello di sviluppare progetti ed interventi che contrastino il declino demografico della città. Ogni scelta deve essere guidata da una visione a lungo termine in questa direzione. Non si può ridisegnare la città solo in funzione di possibili finanziamenti. Tagliare gli alberi di Via Matteotti (uno dei pochi viali alberati rimasti in città) per una pista ciclabile non condivisa da residenti e attività economiche appare ad esempio una scelta miope. L’aspetto e il decoro di tutto il territorio comunale sono per noi temi importanti.

La nuova Amministrazione si troverà ad affrontare un problema emerso nel corso della gestione commissariale: l’I.M.U. che l’IPAB Francescon deve al Comune di Portogruaro. Quale la soluzione?
La soluzione è quella di affrontare seriamente il problema e non permettere che venga utilizzato come strumento per battaglie e polemiche politiche, gestite fuori dal Comune, con le spese a carico della cittadinanza. L’accertamento I.M.U. è stato emesso durante la giunta Favero e se oggi la stessa maggioranza non lo condivide deve urgentemente attivarsi per cambiare il regolamento o individuare interventi compensativi. Non si può governare una città affidandosi a sentenze e atti giudiziari.

L’anno prossimo le Regionali, pensa di candidarsi?
Il mio impegno politico ora è in Consiglio Comunale.


Maurizio Conti