Sono stati da poco resi noti i risultati della certificazione di lingua inglese erogata da Cambridge English presso l’Istituto Marco Belli di Portogruaro. Quest’anno sono stati 23 gli studenti che hanno ottenuto la certificazione di livello C1, un numero che dimostra come la crescita delle competenze linguistiche nelle giovani generazioni sia una necessità.
Secondo le linee guida ufficiali del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue, gli studenti in possesso del livello C1 sono in grado di esprimersi con naturalezza, di usare la lingua scritta e orale in modo efficace per scopi sociali, professionali e accademici. Questo dimostra il raggiungimento di un livello elevato di competenza nella lingua ed è ideale per prepararsi all’accesso a università estere o per affrontare il mondo del lavoro in una prospettiva internazionale.
Alle certificazioni di inglese si aggiungono quelle delle altre lingue studiate al Belli: Tedesco, Francese, Spagnolo.
Ottenere tale competenza significa dedicarsi allo studio e alla pratica delle lingue con passione e tenacia.
Ad ampliare e rendere viva la competenza linguistica degli studenti, contribuiscono gli scambi linguistici o progetti quali “Language Angels” che prevede uno scambio on line italiano-inglese tra i nostri studenti e studenti canadesi dell’università di Ottawa.
«Quando è piombata nella mia testa l’idea di iscrivermi ad un liceo – testimonia Angel Matiussi, studente del 5 anno del liceo linguistico Marco Belli, che riflette sull’importanza delle lingue straniere e sulle mille sfaccettature che lo studio delle lingue implica – ancora non ero consapevole del percorso che tale decisione mi avrebbe condotto ad affrontare. Allora ero rimasto affascinato dalle possibilità che questa scuola poteva offrirmi. La conoscenza delle lingue, in apparenza, rappresentava un modo totalmente nuovo per comunicare, una via ulteriore per dare forma a dei concetti e trasporli utilizzando parole diverse, particolari. Tuttavia, ho presto realizzato l’aspetto più affascinante legato allo studio di tale disciplina. Approcciarsi al panorama delle lingue straniere, infatti, mi ha permesso di sviluppare capacità a me prima sconosciute. Dietro al faticoso studio della grammatica e della letteratura, si celavano orizzonti nuovi, completamente da esplorare. L’opportunità di potermi interfacciare con persone i cui modi di pensare, credere ed agire mi erano estranei, hanno portato alla nascita di una passione perseguita ancora oggi. Superare le barriere culturali e sociali e aprire la mente mi hanno permesso di adottare un approccio più critico ai problemi, affrontandoli da diversi punti di vista. Negli anni, gradualmente, ho potuto intensificare il rapporto con le lingue, affinando le mie competenze sino a rendere queste una componente fondamentale della mia carriera scolastica. Quello che, all’inizio, si è presentato a me come un semplice oggetto di studio, è divenuto, nel tempo, un elemento di interesse che ho potuto ritrovare all’interno della mia quotidianità. Uno fra i caratteri che rendono le lingue straniere tanto versatili, sicuramente, è determinato dalla loro presenza nella vita di tutti i giorni. Nella mia esperienza, dunque, ho imparato a ricercarle al di fuori delle mura scolastiche. Le serie televisive il sabato sera, le canzoni ascoltate a ricreazione, oppure i concerti dell’artista preferito. Personalmente, credo che ciò che comporta la conoscenza di una disciplina, non sia determinato da un approccio meramente scolastico verso quest’ultima. Un atteggiamento multidimensionale si rivela, in tal senso, a noi più utile. Esso, infatti, consente di vivere la materia come un bisogno da ricercare, da integrare nella routine. Guardando agli anni passati, dunque, ho compreso quanto sia fondamentale “respirare” la lingua, ricercando spunti di approfondimento in qualunque dominio di nostro interesse. Solamente vedendo il nostro oggetto di attenzione come una necessità da soddisfare è possibile stabilire con la disciplina un rapporto di familiarità. Questo appello, chiaramente, non è rivolto solamente a coloro che intendono intraprendere lo studio delle lingue straniere. Il messaggio che intendo trasmettere è universale, è per tutti quei giovani ragazzi che faticano a scovare in sé stessi un talento, a ricercare la motivazione. Il mio consiglio è quello di trovare qualcosa che suscita attrazione, un coinvolgimento vero, che non si limita al semplice ripasso in vista di una valutazione. Quello che ho imparato, infatti, è quanto sia importante coltivare quella devozione, affinando la passione sino al massimo delle possibilità. Fare propria quella predilezione, diventarne ossessionati. Solamente innamorandosi di ciò che si fa si sarà capaci di diventare maestri della propria passione, rendendola motivo di orgoglio nella vita di tutti i giorni, un monito che spinge ad essere sempre migliori».