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Cronaca
Romina Ceccato: una mamma per proteggere i nostri figli sulle strade
10-05-2024 - Portogruaro

Nel 2022 in Italia ci sono stati oltre 3000 morti per incidenti stradali con una forte percentuale di giovani fra i 20 e i 29 anni.
Purtroppo anche nel Veneto Orientale si registrano episodi tragici come quello accaduto nel luglio del 2019 quando quattro giovani morirono in un incidente stradale sulla Jesolana e non ultimo l’incidente del dicembre 2023 a Portogruaro in Borgo Sant’Agnese dove furono spezzate tre giovani vite.
Nell’incidente del 2019 morì anche il giovane Riccardo Laugeni di 22 anni assieme ad altri tre suoi amici, una scomparsa terribile da accettare per qualsiasi genitore e anche la mamma di Riccardo subì un trauma terribile al quale ha però voluto reagire dedicandosi e impegnandosi nell’opera di sensibilizzazione dei giovani che in particolare nei fine settimana si mettono al volante.

Signora Ceccato, ci racconti di quella tragica notte.
Sono passati oramai quasi cinque anni ma ancora vivo ogni giorno quei momenti. La partenza da casa di mio figlio felice per la prospettiva di trascorrere qualche ora con la fidanzata e alcuni amici e poi nella notte la notizia di quanto era successo.
Un dolore accresciuto dal fatto che l’incidente era stato provocato da una macchina guidata da un cittadino rumeno che abitava anch’egli a Musile di Piave e identificato grazie alla testimonianza di due ragazzi trevigiani.

La vettura di suo figlio e dei suoi amici fu speronata e fatta uscire di strada per terminare la sua corsa finendo in un fossato pieno d’acqua.
Si, e l’immediato soccorso fornito da quattro giovani kosovari consentì di salvare solo la fidanzata di mio figlio. Poi ci fu il calvario giudiziario che portò ad una condanna a soli otto anni del colpevole di cui una parte passata agli arresti domiciliari, Costringendo peraltro la mia famiglia a trasferirsi a Portogruaro per incompatibilità ambientale di mio marito che prestava servizio nella locale stazione dell’Arma.

Quando è scattata in lei la volontà di impegnarsi nel ricordo di suo figlio?
Qualche mese dopo l’incidente, nel dicembre dello stesso anno, guardando la foto di mio figlio ho pensato che non poteva essere morto invano. Che il ricordo suo e dei suoi amici morti con lui doveva sopravvivere attraverso la mia testimonianza.
Una testimonianza che servisse da esempio agli altri giovani che come lui vivevano la loro giovinezza con i loro amici cercando di divertirsi in maniera spensierata nei fine settimana ma non solo.
Non avevo però esperienza e non sapevo come fare così dopo essermi rivolta senza successo a varie Istituzioni, ha pensato di chiedere un aiuto al Governatore del Veneto, Luca Zaia, che mi ha fatto incontrare a Treviso l’Assessore ai Trasporti Elisa De Berti che mi consigliò di costituire un’Associazione garantendomi tutto il suo appoggio e così nacque “ALBA LUCI SULLA BUONA STRADA” con sede a Musile di Piave che oggi conta una trentina di iscritti.

In cosa consiste la vostra attività?
Il nostro obiettivo prioritario consiste nel sensibilizzare famiglie e giovani sulla responsabilità e l’attenzione nel momento in cui si sale in macchina.
Incontriamo spesso delle scolaresche degli Istituti superiori e organizziamo delle fiaccolate in ricordo delle vittime della strada.
Inoltre nei fine settimana presidiamo l’uscita dei locali notturni della zona e nel caso capiti di individuare delle persone in stato di alterazione determinato dall’alcol interveniamo cercando di dissuaderle dal mettersi al volante.

Poi un’opera verso le Istituzioni.

In effetti oramai siamo riconosciuti e spesso ci confrontiamo a vari livelli con le Istituzione pubbliche.
Mi fa particolarmente piacere sottolineare l’attenzione che ci hanno riservato le Deputate Ketty Fogliani e Giorgia Andreuzza che hanno presentato una proposta di legge della Lega che riguarda la modifica delle norme sugli arresti domiciliari.
“La sofferenza più insopportabile – spiega Ketty Fogliani – è dover convivere, magari a poca distanza come il caso della famiglia di Romina Ceccato, nello stesso luogo di chi ha causato la morte dei nostri figli. Ecco perché assieme alla collega Andreuzza abbiamo presentato una proposta di legge con lo scopo di apportare delle modifiche a quanto previsto dall’articolo 284 Codice di Procedura Penale, che attiene ai criteri che determinano le modalità di custodia per chi è posto agli arresti domiciliari”.

Quali i progetti futuri di ALBA LUCI SULLA BUONA STRADA?
Il prossimo 18 maggio - conclude Romina Ceccato - andremo a Monastier di Treviso per ricevere un Diploma di Merito che il Consiglio Direttivo dell’U.N.C.I. (Unione Nazionale Cavalieri d’Italia) di Treviso ha deciso di conferirci come “Premio Bontà”.
Poi proseguiremo con la nostra attività istituzionale che prevede anche l’installazione di una “panchina bianca”, simbolo delle vittime della strada, a Portogruaro così come già fatto a Conegliano.
Infine il mio sogno è di aprire uno Sportello di Ascolto al quale le famiglie di vittime della strada possano rivolgersi.


Maurizio Conti

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