Dopo la promessa disattesa che "nessun albero verrà tagliato "all'interno del parco di via
Valle”, e così non è stato, pare che altri sette platani monumentali, componenti essenziali di uno dei pochi viali alberati che ancora esistono a Portogruaro, memoria di un passato cittadino ben più dignitoso, stiano per essere abbattuti.
È previsto infatti il rifacimento di una parte dei marciapiedi e della ciclabile che costeggia viale Trieste, oltre al contemporaneo rinnovo di una parte delle tubature dei sottoservizi; interventi che rientrano in un più ampio progetto di "riqualificazione" urbana, ma che in verità di qualificante ha ben poco se, per la sua realizzazione, si prevede di distruggere una parte così significativa del patrimonio arboreo cittadino.
Il progetto non ha certo vissuto momenti di condivisione e di confronto con la cittadinanza: nato all'interno di una giunta presto sfiduciata, è stato comunque portato avanti in maniera inerziale all'interno della macchina amministrativa comunale, con il principale, quanto discutibile, obiettivo di “non perdere il contributo".
Alberiamo, avutane notizia, seppur informalmente, ha chiesto ragione di tali possibili abbattimenti e, a quanto pare, questi sono riconducibili al fatto che alcuni alberi sono troppo vicini alla strada e che altri subiranno tagli radicali, per la posa dei tubi, che ne inficeranno la stabilità, rendendoli pericolosi.
Circa il primo motivo, si è obbiettato che non si ha memoria di veicoli che in quella strada siano andati a sbattere contro i platani, e sì che sono lì da tanti anni... e non si sono mai mossi. Piuttosto gli incidenti accorsi, e son parecchi, sono riconducibili a tamponamenti fra i veicoli e investimento di pedoni.
La presenza di alberi lungo una strada, è provato, tende a ridurre la velocità dei veicoli, soprattutto se di grandi dimensioni e dalla chioma espansa.
Un motivo in più per tenerli in vita.
Per quanto riguarda il secondo motivo, ovvero il taglio delle radici per la posa dei tubi, abbiamo suggerito che per evitarlo basterebbe passarci sotto: il micro-tunnelling non è certo una novità. E se poi proprio bisognerà tagliarle, per restituire stabilità alle piante e mantenerle in vita, si potrà procedere ad un ridimensionamento della chioma con una potatura apposita, denominata "testa di Salice".
Ma, al momento, alla luce di una funesta croce rossa, apparsa sul tronco di alcuni fra i più grandi platani, sembra che le nostre proposte non abbiano trovato albergo nelle intenzioni di chi, poco considerando il parere dei cittadini, sta comunque e nonostante tutto, portando avanti l’opera.
Da ultimo, nella malaugurata ipotesi che gli abbattimenti fossero effettuati, vogliamo sperare in una adeguata sostituzione: con piante in grado di raggiungere dimensioni tali da ricreare l'effetto del viale e soprattutto che sia assegnato loro uno spazio di terreno libero tale da poterne permettere la crescita (come prevede fra l'altro il regolamento comunale) e non piuttosto lo striminzito metro quadro che in tanta urbanistica di provincia si vede a strozzare sofferenti alberelli che avrebbero potuto diventare ben più grandi e nobili.