Le ACAT del Veneto Orientale (Ass.Club Alcologici Territoriali), con la collaborazione dell’ Aitsam (Ass. It.Tutela Salute Mentale) stanno organizzando un momento di riflessione e confronto sulla situazione dei Servizi Territoriali e sulle prospettive future.
L’iniziativa, prevista anche in diretta streaming, si terrà sabato 30 settembre dalle ore 9.30 a S.Donà di Piave (sala “Bachelet” chiesa S.Giuseppe lavoratore, via Rorato, 2).
Il nostro sistema socio-sanitario è in grande difficoltà. La costante riduzione e la disomogeneità delle risposte garantite dal Servizio Pubblico e la diffusione dei servizi privati a pagamento creano preoccupazione, disorientamento se non vera paura sul futuro specialmente nelle persone più fragili.
L’ attesa prolungata per l’accesso ai servizi, i tempi ridotti che gli operatori possono assicurare agli utenti, l’impossibilità di adeguare i servizi offerti alle nuove esigenze sono conseguenze imputabili prioritariamente alla carenza di personale e di risorse.
Tutto questo mentre diventano sempre più allarmante l’uso degli alcolici tra i giovani e i giovanissimi, il legame con i cellulari e internet, il gioco d’azzardo che devasta intere famiglie, per non parlare dell’uso di sostanze illegali di qualsiasi tipo, accessibili ovunque e a tutte le ore. Non di rado i problemi di dipendenza si associano a disturbi mentali che necessitano di trattamenti specifici.
La recente pandemia, con la sua lunga durata, il rischio di ammalarsi, le incertezze sulla cura, la riduzione o l’assenza delle occasioni di socialità, hanno prodotto una condizione di malessere specialmente tra i giovanissimi, per fronteggiare la quale il lavoro degli operatori dei Servizi (medici, psichiatri, psicologi, educatori, assistenti sociali) con le famiglie e con le scuole è diventato ancor più importante.
Riteniamo pertanto che una risposta adeguata ed efficace al bisogno di benessere debba partire dalla prevenzione e dalla promozione della salute, da una riflessione profonda sugli stili di vita, da un atteggiamento critico rispetto a comportamenti diffusi, dalla consapevolezza di poter compiere scelte alternative, sane. Un cambiamento culturale che impegni tutti i Soggetti del territorio in un obiettivo condiviso: la costruzione di una comunità sana, organizzata per favorire il benessere psicofisico di tutti. Gli operatori dei servizi, gli amministratori, gli utenti, le organizzazioni del Terzo settore e tutti i cittadini sensibili, sono chiamati ad impegnarsi in un progetto condiviso, necessariamente pubblico e pertanto libero da interessi di parte.