Secondo l’Osservatorio MECSPE sull’industria manifatturiera realizzato in occasione della prossima fiera di riferimento per la filiera organizzata da Senaf (Bari, 23-25 nov. ’23), il I quadrimestre 2023 in Veneto è stato segnato sicuramente dalla difficoltà di reperimento delle risorse umane (per il 64%) e dall’inflazione (45%), oltre che dall’aumento dei tassi di interesse (32%), mentre per quanto riguarda l’andamento, per due terzi delle imprese i fatturati restano stabili o in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e per il 73% il portafoglio ordini è considerato adeguato.

Un dato importante se si considera il tessuto produttivo veneto: nel I trimestre 2023, l’industria manifatturiera nel territorio ha registrato ben 47.937 imprese attive (2° posto in Italia per numerosità), rappresentando l’11,3% delle aziende totali nella regione. Un dato, quest’ultimo, superiore alla media nazionale (8,9%). A livello provinciale, il numero più alto di imprese manifatturiere si registra a Vicenza (11.170), seguita da Treviso (9.690), Padova (9.683), Verona (7.936), Venezia (5.780), Rovigo (2.164), e, fanalino di coda, Belluno (1.514) [3].

Sulla base dei dati emersi dall’Osservatorio si rende necessario per le imprese diventare sempre più efficienti in modo da ottimizzare i costi, essere sostenibili economicamente e competitive a livello globale. Sicuramente l’innovazione è uno degli aspetti principali per trasformare le aziende e renderle più moderne, ma per una crescita strutturale del settore questo è solo un tassello. Sarà necessario proseguire anche sulla crescita delle risorse, tema oggi molto sentito dalle imprese, e sulla creazione di una cultura green che metta al centro le persone e la società in ottica ESG. Innovazione, formazione e sostenibilità sono esattamente i tre pilastri portanti di MECSPE, che torna per la seconda volta a Bari come punto di riferimento per il settore manifatturiero del Centro e Sud Italia.


E per l'artigianato locale?
I dati occupazionali del primo trimestre 2023, relativi al mandamento di Portogruaro (fonte Veneto Lavoro) evidenziano ancora un incremento dei saldi delle posizioni lavorative (assunti-licenziati) in quasi tutti i settori (+ 1.445), anche se leggermente inferiore rispetto al primo trimestre 2022 (+1.600). Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, i saldi complessivi fanno registrare un buon incremento anche dell’occupazione femminile (+ 725).

In costante aumento i contratti a tempo indeterminato (+135 rispetto al 2022). Per i tempi determinati invece si registra un calo (- 290), visto che i dati si riferiscono al periodo precedente al decreto lavoro del 04/05/2023, che avrebbe dovuto allargare le maglie dei contratti a termine, anche se effettivamente le modifiche hanno poi in realtà inciso poco sull’effettiva possibilità di stipulare contratti oltre i 12 mesi.

Il settore manifatturiero ed in particolare l’artigianato, fa segnare buoni progressi, comincia invece a scendere dopo anni di sviluppo continuo il settore delle costruzioni che, dai dati in possesso di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, confermano il trend indicato da Veneto Lavoro con i primi segnali di flessione (- 0,30%).
Non particolarmente brillante anche il comparto della meccanica, con flessioni oltre il 2% rispetto al 2022, i servizi alla persona e il settore alimentare ottengono risultati appena al di sopra della parità. Legno, arredamento e autotrasporti flettono, seppur di poco, rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Pertanto, da un’analisi approfondita dei dati relativi al primo trimestre dell’anno, si può indubbiamente affermare di essere in presenza di una fase economica di crescita, dopo la stagnazione del periodo covid, che però presenta alcune criticità e un leggero rallentamento anche per le future prospettive dei mercati, sia interni che internazionali.

I primi dati del secondo trimestre, seppur parziali, presentano numeri abbastanza in linea con i primi mesi dell’anno, ovviamente depurati dal fattore stagionalità delle nostre località balneari, che al momento mostrano una certa vivacità anche se la difficoltà di reperire manodopera resta uno dei principali problemi, non solo del settore turistico.