In occasione della Giornata della Memoria, venerdì 27 gennaio, le associazioni Noi Migranti, ANPI, Anteas, Accogliere, Centro Mori e l’Università della Terza Età organizzano un incontro con Lello Dell’Ariccia, da anni testimone della Shoah nonché presidente dell’Associazione Progetto Memoria. I suoi genitori erano stati tra i pochi che avevano dato credito alle voci che davano per imminente una retata degli ebrei a Roma da parte delle truppe naziste che avevano occupato la città dopo l’8 settembre. Si erano rifugiati nelle campagne; il 16 ottobre 1943, il giorno del rastrellamento, la madre decise di andare con i figli a trovare parenti a Roma. “Diluviava – ricorda Lello ad 80 anni di distanza – ci è voluto tempo ad arrivare in città. Quando stavamo entrando nel palazzo dove abitavano i nostri parenti, il proprietario del negozio sottostante ci tirò dentro dicendoci che erano appena stati arrestati dai tedeschi e portati via. Così io e la mia famiglia evitammo per un soffio i campi di concentramento. La nonna Eleonora, 75 anni, lo zio Amedeo, 45 anni e la cuginetta Ada 7 anni furono invece arrestati e deportati ad Auschwitz, senza mai ritornare. Così fu anche per un altro mio zio, Arnaldo, papà di Ada, arrestato dai nazisti qualche mese dopo e anche lui non sopravvissuto ad Auschwitz”.
Lello Dell’Ariccia, intervistato da Alessio Alessandrini, racconterà, in un video trasmesso sul canale YouTube di Noi Migranti (ore 11.00), la persecuzione degli ebrei romani e la razzia del 16 ottobre diretta dal capo della Gestapo Kappler grazie all’aiuto dei fascisti. Una storia di delatori che vendevano gli ebrei in cambio di una ricompensa (qualcuno si arricchì in questo modo) ma anche di persone comuni e di religiosi che, a rischio della loro vita, li aiutarono a nascondersi. L’iniziativa è patrocinata dall’UCEI e dai Comuni di Portogruaro e San Donà di Piave. Migliaia gli studenti delle scuole superiori del Veneto Orientale che seguiranno l’incontro dalle loro aule.