In questi giorni si è riunito il Consiglio di Amministrazione della Residenza Francescon di Portogruaro. In quest’occasione è stato ufficializzato l’inserimento dei due nuovi consiglieri, Robert Cirfera e Paola Cannata, che hanno preso il posto dei dimissionari Alessandro De Risio e Nella Lepore, e hanno discusso in merito agli interventi del PNRR e dell’aumento dei costi. Sul fronte dei progetti, il CdA ha approvato lo studio preliminare relativo all’intervento di ristrutturazione del Padiglione San Gottardo, reso possibile grazie ai 2milioni e 150 mila euro del PNRR. L’iter prevede ora l’affidamento dell’incarico per la progettazione definitiva e, successivamente, l’indizione della gara per l’esecuzione dei lavori. L’obiettivo del CdA è di avviare il cantiere entro l’estate 2023, per garantire la conclusione dei lavori entro la fine del 2024 e l’avvio dei servizi entro la primavera 2025. “Grazie a queste opere - commenta la presidente Caterina Pinelli - potremmo garantire nuove e importanti risposte ai bisogni degli anziani e delle persone fragili di tutto il territorio. Si tratta di un ulteriore, importante tassello per trasformare la Residenza Francescon in un moderno centro di servizi per persone anziane a servizio di tutto il portogruarese”. Tema caldo è stato inevitabilmente anche l’aumento dei costi derivante, in particolare, dalla vertiginosa crescita delle utenze. “La Residenza per Anziani - spiega la presidente Pinelli - registra un aumento delle utenze giornaliere di circa mille euro al giorno: senza aiuti governativi è un onere impossibile da sostenere anche in vista dell’inverno e dell’annunciato ulteriore incremento delle bollette. Tutto il CdA è impegnato per scongiurare il rischio di dover riversare sulle rette questi maggiori costi, ma fa appello alle forze politiche della nuova maggioranza perché consideri assolutamente prioritario il sostegno alle case di riposo e al le famiglie degli anziani accolti. Il rischio, in assenza di aiuti, è di dover aumentare le rette mensili rendendole insostenibili per molte famiglie e mettendo, quindi, in crisi tutto il sistema”.