Lunedì 25 aprile, Festa della Liberazione e patrono di Venezia, dopo due anni di pandemia, è tornato il consueto appuntamento con il “Premio San Marco” a Palazzo Ducale a Venezia. L’iniziativa è stata istituita per onorare quei cittadini o quegli enti che hanno saputo portare prestigio alla Città di Venezia e a tutto il territorio metropolitano con opere concrete nelle scienze e nelle arti, nell’industria o nell’artigianato, nel lavoro, nello sport, nella scuola o con iniziative a carattere sociale, assistenziale o filantropico. Tra i vari riconoscimenti, consegnati dai sindaci o dai delegati dei Comuni, molti riguardano il nostro territorio.
Tra i premiati ci sono l’Avis comunale di Caorle e l’Avis equiparata comunale di San Giorgio, che operano dagli anni 60/70 nel territorio e raggiungono un totale di donazioni annue di circa 600 unità, l’Avis di San Stino, attiva da 50 anni e attenta alla promozione e all’ampliamento di una vasta platea di donatori attraverso un’assidua opera di informazione e persuasione, il responsabile della Protezione Civile Portogruarese, Luca Villotta, per la sua grande dedizione e l’impegno encomiabile dimostrato nel servizio reso, l’artista gruarese Rina Menardi, che ha personalizzato tecniche della lavorazione della ceramica, ricerca di colori e pulizia della forma, dando vita a collezioni che rappresentano delle fusioni di arte, design e artigianato, e Andrea e Massimo Falcomer, Vincenzo Gobbo, Eugenio Marin e Luca Vendrame di Teglio Veneto, autori del libro “I figli al fronte e i nemici in casa” che ha permesso di portare a conoscenza un particolare periodo della nostra storia, ridando un volto e un nome a tutti quei tegliesi che subirono, in quegli anni di guerra, gli orrori della prima linea e le angherie dell’esercito invasore.
Nell’ambito dell’Ulss4, invece, sono stati premiati il dott. Fabio Toffoletto, direttore del Dipartimento di Urgenza ed emergenza e dell’Unità operativa complessa di Terapia Intensiva, per aver gestito dall’inizio della pandemia la Terapia Intensiva dell’ospedale di Jesolo per pazienti Covid, per la sua particolare attenzione all’umanizzazione delle cure e per aver tenuto i rapporti con le famiglie dei ricoverati che non potevano accedere in struttura, e il direttore generale Mauro Filippi, per aver dato notevole contributo nella gestione della pandemia nell’area orientale del territorio metropolitano e per aver contribuito alla fase delle vaccinazioni.
Non sono mancati i premi alla memoria di Roberto Romanin di Pramaggiore, che ha sempre messo a disposizione di tutti il suo sapere e l’esperienza nell’ambiente, protagonista della vita amministrativa comunale e cofondatore del gruppo locale di Protezione Civile, e di Milco Anese di Concordia Sagittaria, per aver saputo portare l’impresa di famiglia, fondata dal padre negli anni ’60, all’attuale autorevolezza industriale e per il suo forte legame con il territorio.