Infopoint turistici destinati all’accoglienza e a dare informazioni sul territorio e sugli itinerari della Venezia Orientale. Questo è il nuovo progetto sperimentale di VeGAL, volto ad integrare la rete di Uffici di Informazione ed Accoglienza Tirsitca (IAT) presenti nel territorio e presentato la scorsa settimana a tutti gli stakeholder del territorio del PSL di VeGAL (i 16 Comuni, le 4 OGD - Organizzazioni di Gestione della Destinazione, i Consorzi di promozione turistica, il Distretto Turistico della Venezia Orientale, le associazioni di categoria - dell’agricoltura, dell’artigianato e del commercio, l’Associazione Strada del Vino Lison). L’iniziativa si inserisce nel Progetto chiave “Itinerari” del PSL 2014/20, e prevede l’organizzazione di incontri con operatori per l’attivazione di infopoint turistici destinati all’accoglienza e a dare informazioni sul territorio e sugli itinerari della Venezia Orientale. Nello specifico il progetto prevede una prima fase di incontri con gli stakeholder per condividere i criteri di scelta degli operatori da coinvolgere alla quale faranno seguito 16 incontri (uno per Comune ambito del PSL) sul riconoscimento degli infopoint turistici e i criteri di scelta degli operatori da coinvolgere. Infine, sono in programma quattro incontri informativi con gli operatori selezionati sulle tematiche individuate: turismo rurale, territorio, itinerari, progetti, ospitalità e accoglienza, comunicazione digitale (DMS della Regione Veneto e il portale I’VE), riconoscimento degli infopoint turistici. Il prossimo incontro, che si terrà in modalità di videoconferenza online, si terrà questa settimana e dovrà portare a una prima stesura dei potenziali candidati a diventare infopoint. “Vorrei esprimere innanzitutto un plauso a questa iniziativa corale che vede coinvolti come promotori VeGAL, i Comuni del territorio del PSL e le Associazioni di categoria. A nome di questi ultimi - commenta alberto Teso, consigliere del CdA di VeGAL -, mi sento di poter esprimere che l’iniziativa potrà permettere a tante imprese private di diventare attori protagonisti in un cambiamento necessario al territorio. La promozione di un modello di turismo slow, che soddisfi la curiosità dei turisti sempre più affamati di conoscenza dei luoghi che li ospitano, aiuterà il territorio ad allungare la stagione e questo passa necessariamente nel coinvolgimento della promozione dell’entroterra”.