Silvia Zetto Cassano è la protagonista dell’incontro in streaming promosso in occasione del Giorno del Ricordo dall’ISIS “L. Da Vinci” di Portogruaro in collaborazione con AMVO-Noi Migranti, in programma mercoledì 10 febbraio dalle 10.00 alle 11.00 sul canale YouTube di Associazione Noi Migranti e sulla pagina Facebook della stessa associazione. Silvia Zetto Cassano è nata a Capodistria (ora Koper, città della Slovenia). Il 16 agosto 1955, a nove anni, lascia la sua città, la sua casa e l'Istria: è un'esule, una profuga come molte migliaia di suoi conterranei, che, dal 1944 al 1956, anche a causa del clima ostile creato dagli occupanti della Jugoslavia di Tito verso chi non aderisce al nuovo governo, si spostano verso l’Italia. Silvia e la sua famiglia finiscono prima in un campo profughi poi in una casa in un paese nei dintorni di Trieste, Santa Croce, abitato quasi completamente da sloveni e in cui gli esuli si sentono “foresti”. Ci vorranno molti anni perché riesca a raccontare la sua storia e quella della sua famiglia nel libro “Foresti”, nel quale sono contenute storie che hanno come sfondo i nefasti esiti del nazionalismo fascista prima e di quello della Jugoslavia poi che provocherà massacri come quelli avvenuti attraverso le foibe - ma non solo - e l'esodo dall'Istria, da Fiume e da Zara, luoghi in cui, prima, le popolazioni di etnie e lingue diverse avevano convissuto in pace. Gli istriani, una volta espatriati, si dovettero confrontare anche con le difficoltà di un'accoglienza non in tutti i casi solidale e generosa, ma lentamente riuscirono a inserirsi nel tessuto sociale delle varie parti d'Italia dove furono collocati.