A un mese dall’attivazione dello Sportello Badanti, l’iniziativa gratuita dedicata a tutti i cittadini coinvolti nella gestione domiciliare di persone non autosufficienti, sono state gestite 128 richieste. A fare un primo bilancio del progetto è la Residenza per Anziani “Francescon” di Portogruaro, ente che coordina il servizio operativo non solo nella città del Lemene, ma anche a Jesolo e a San Donà di Piave. Dall’apertura delle tre sedi sono state 441 le telefonate gestite da famiglie, badanti e soggetti interessati. Le richieste di aspiranti assistenti familiari raccolte nei tre sportelli territoriali sono state fino ad ora un centinaio. Di queste ne sono state valutate e formalizzate 46, mentre 41 sono attualmente al vaglio. Il 31,4% delle richieste provengono da cittadine di nazionalità italiana, il 16% ucraina, il 13% romena e il 10% marocchina. A seguire Moldavia (5,7%), Albania (4,5%), Brasile (3,4%) e infine un 16% tra Paesi come Togo, Austria, Nigeria, Colombia, Algeria, Tunisia e Siria. Le famiglie che si sono rivolte allo Sportello sono state 41. Una decina di queste ha già trovato una risposta alla richiesta avanzata con l’individuazione della figura professionale. Contrariamente a quanto si pensa, la mansione coinvolge non solo la sfera femminile, ma anche quella maschile visto che sono 6 gli uomini che si sono presentati per iniziare questo percorso professionale. “A poco più di un mese possiamo dire che il riscontro all’iniziativa è positivo - dice la presidente dell’Ipab Francescon, Sara Furlanetto - e a testimoniarlo sono i numeri. La scelta della Regione di finanziare questo Sportello è stata funzionale, dal momento che ha fatto emergere un bisogno fortemente presente in tutti i territori. Molte persone che si candidano – continua Furlanetto- hanno lavorato principalmente nel mondo del turismo e della ristorazione, rendendosi disponibili a lavorare anche in ambito domestico. Questo progetto rappresenta quindi una valida risposta di qualità non solo per le famiglie ma anche per gli stessi operatori”. Il 98% delle persone che ha chiesto di iscriversi hanno dato la disponibilità a poter frequentare il corso di formazione in programma nel 2021. Basso, infine, l’assenso a un contratto di convivenza, a cui solo il 19% si è detto disponibile a sottoscrivere.