L’Ulss4 avvia da oggi le vaccinazioni contro l’influenza. I medici che hanno già ricevuto il vaccino potranno cominciare a vaccinare, mentre per tutti gli altri prosegue la distribuzione che sarà completata entro mercoledì. L’azienda sanitaria ha acquistato 70 mila dosi di vaccino, circa 22 mila in più rispetto all’anno scorso. Di questi, circa 30 mila dosi sono vaccino trivalente, destinate alle fasce d’età che includono bambini dai 6 mesi ai 6 anni e adulti fino ai 60 anni d’età; le altre 40 mila, invece, sono di vaccino quadrivalente, destinate alla popolazione over60. Le persone ultrasessantenni e quelli che hanno un maggior rischio di complicanza dell'infezione come i cardiopatici, diabetici, affetti da malattie respiratorie ed altre, possono chiedere la vaccinazione al proprio medico di famiglia.
Negli ambulatori vaccinali del Dipartimento di Prevenzione si effettueranno le vaccinazioni in sedute programmate su appuntamento, il venerdì pomeriggio 14.30-18.00 e la domenica 8.00-13.00, qui verrà vaccinato il personale sanitario, gli addetti ai servizi pubblici essenziali, donne in gravidanza e lavoratori appartenenti alle categorie a maggior rischio di infezione mentre le sedute del sabato mattina dalle 8.00 alle 13.00, sempre su appuntamento sono dedicate a vaccinare i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni.
La novità di questa campagna antinfluenzale è tuttavia la possibilità di poter vaccinarsi in strutture di ampia superficie messe a disposizione da vari comuni di questa Ulss (Meolo, Jesolo, Noventa di Piave, Pramaggiore, Caorle, Ceggia, Cavallino
Treporti, Fossalta di Piave, Teglio Veneto, San Donà di Piave, Cinto
Caomaggiore, Concordia Sagittaria e Musile di Piave) anche con sedute nel fine settimana. Date e orari di vaccinazione nei palazzetti sono attualmente in via di definizione e verranno comunicati la prossima settimana. Potranno vaccinarsi gratuitamente: donne in gravidanza; soggetti affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; soggetti di età pari o superiore ai 60 anni; medici e personale sanitario; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze; donatori di sangue, addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (come forze di Polizia, Vigili del Fuoco, Polizia Locale etc).