Il gioco come supporto all’educazione, all’inclusione e alla partecipazione attiva. In questo quadro si è focalizzato il progetto “Level-Up!”, finanziato dal programma Erasmus +, che ha previsto una settimana formativa a Portogruaro per insegnati, organizzata dall’Associazione 2050. Dal 9 al 13 luglio, infatti, si sono riuniti nella città del Lemene circa 20 fra insegnanti ed educatori che lavorano nelle istituzioni scolastiche e nelle organizzazioni giovanili in spagna, Lettonia, Ungheria, Polonia, Romani e Slovenia per imparare ad apprezzare il gioco come attività educativa e sociale. Vivendo la città come spazio educativo, fra attività al parco comunale, lezioni presso la prestigiosa sede del Portogruaro Campus e le strade del centro, i partecipanti del corso hanno imparato metodi didattici partecipativi e ludici e condiviso le proprie esperienze professionali per aggiornarsi e trovare ispirazione per le attività in classe. Il programma ha previsto interventi di esperti con momenti di lezione sulla gamification, sullo sviluppo delle competenze “soft” degli studenti, il coding. Gli insegnanti hanno anche visitato la Ludoteca di Udine, dove, fra giochi d’ingegno, sfide al marshmallow, giochi tradizionali e per ogni età hanno imparato la valenza del gioco per la comunità e l’incontro. “Dobbiamo rivedere i paradigmi dell’educazione per le nuove generazioni. Gli insegnanti si trovano sempre di più schiacciati dalla complessità del sistema dell’istruzione e il mondo fuori che cambia ad una velocità esponenziale - ricorda Sandra Rainero, presidente di 2050 e formatrice -. Sta a loro reinventarsi il rapporto con i propri studenti, e ce la possono fare con piccole strategie, questo il messaggio principale di questo corso”.