Nostragricoltura è una nuova Associazione agricola che ha legato attorno a sé aziende ed energie che riteniamo importanti per il sistema agricolo regionale. Siamo Imprenditori che intendono mettersi in gioco per uscire dalla situazione devastata in cui si trova l’agricoltura della nostra regione. Energie ed idee da mettere a disposizione e da richiedere ad altri Imprenditori, perché siamo convinti che per uscire dal pantano in cui la nostra attività di trova ci a qualcosa di molto diverso da quanto in campo oggi. Per questo ci siamo riuniti in Associazione legalmente riconosciuta; per questo abbiamo costruito un percorso in contatto con altre realtà extraregionali che ci hanno sostenuti e che ci daranno visibilità a livello nazionale; per questo possiamo e potremo esprimere il nostro pensiero sia a livello locale che fuori dalla regione.
La nostra associazione vuole prima di tutto difendere la dignità del nostro lavoro, svilito all’interno di un sistema che non lo valorizza e spesso lo umilia; vuole dare un colpo di timone ad una barca che sta portando le aziende alla chiusura; essere di stimolo e di sostegno alle scelte politiche ed economiche che ci riguardano. Abbiamo fatto questa scelta importante: non ci sentiamo più rappresentati in un sistema nel quale non si vedono prospettive di miglioramento, e che pare essere la conseguenza di un destino inevitabile, impostoci dalla crisi mondiale, dalle Multinazionali, dalle Banche, dalla Politica, da petrolio. Scusateci, ma noi non la pensiamo così; pensiamo invece che l’attuale situazione sia figlia di scelte sbagliate commesse da un sistema che non è stato in grado di garantire al nostro settore le condizioni minime per resistere in questo mercato. Questo deve cambiare, ed ognuno dovrà farsi carico delle responsabilità alle quali viene chiamato.
Nella nostra Associazione, che è apolitica, apartitica , nella quale convivono tutti i settori economici, sono presenti diverse figure: ma gli unici ad avere diritto di voto, e quindi di scelta, sono gli Imprenditori agricoli: abbiamo l’orgoglio e la responsabilità di poter dire che siamo gli unici ad esserlo.
Da dove partire? Dall’analisi degli errori commessi che hanno contribuito a metterci in questa situazione drammatica. Un primo sbaglio è stato commesso dai noi produttori, da chi si alza alle cinque ed ha delegato altri a rappresentarne gli interessi, le aspirazioni, il futuro. Questo meccanismo di delega in bianco, ha portato allo scenario che oggi è sotto gli occhi di tutti:
- la polverizzazione e la sostanziale distruzione della struttura lattiero casearia della regione, con l’imminente chiusura di una stalla su cinque;
- il mais con problemi sanitari, che viene acquistato a niente e poi diluito nei mangimi e riportato negli allevamenti a creare altri problemi più gravi;
- una crisi del vino innescata in Provincia di Pordenone dieci anni fa, la cui scia, pesante milioni di Euro è sulle spalle dei produttori ancora oggi;
- il mondo suinicolo in ginocchio, ed ostaggio di scelte rivelatesi profondamente sbagliate commesse sempre negli scorsi anni.
Se il latte friulano è un dei migliori d’Italia, se il vino ed i suini sono altrettanto riconosciuti, essi avrebbero essere valorizzati, e non svenduti: Oggi il Montasio DOP ha prezzi spesso inferiori al formaggio anonimo di latteria, i suini vengono caricati e macellati senza conoscere il prezzi di realizzo. Siamo convinti che questo non succeda per caso, che si a causa della crisi: siamo invece convinti che questa situazione ormai insostenibile abbia, per così dire, nomi e cognomi. Infatti, non tutto il latte friulano, non tutto il vino friulano, non tutti i prodotti sono svenduti: vi sono realtà felici in Friuli, che dovrebbero essere la normalità, che trovano giusta soddisfazione del proprio lavoro. Ed allora non può essere sempre colpa della crisi, dei supermercati, delle multinazionali, della politica.
Abbiamo deciso di rimboccarci le maniche ancora, perché questo lo sappiamo fare; tutti abbiamo la nostra azienda che ci impegna, di giorno con il lavoro, di notte coi pensieri: ma metteremo a disposizione il nostro tempo ed energia per uscire dalla situazione in cui altri ci hanno messo. Basta delegare alla cieca, portiamo idee e mettiamole in campo.
Visita in nostro sito: troverai temi di attualità, più o meno scottante, sul quale potrai vedere le opinioni dei tuoi colleghi, valutare la bontà di un’idea, la portata di potenziali errori, e dire la tua. Potrai dare una tua indicazione, un tuo suggerimento, un tuo giudizio. Di questo la nostra agricoltura ha bisogno: di attenzione, di idee, di analisi, anche critiche se è necessario: ma di qualcosa che non sia filtrato, modulato da quegli interessi di tipo politico-sindacale che hanno spesso tolto competitività alle imprese, appesantendo le strutture di trasformazione di forza lavoro inutile caricata sulle spalle dei produttori; che hanno messo nelle stanze dei bottoni dirigenti di estrazione sindacale non preparati ad affrontare il mercato, ma con stipendi garantiti ed importanti; che portano, come si è visto sulla stampa nazionale di questi giorni, a situazioni inaccettabili: chi chiude le aziende e chi incamera milioni di Euro all’anno, di soldi anche pubblici.
Siamo convinti, e siamo sicuri di esserlo tutti, che con le polemiche non si risolve nulla; abbiamo bisogno di idee e di forza, per cambiare un sistema che non funziona. I cambiamenti non sono quasi mai indolori: ma cambiare le cose oggi è un dovere verso il nostro lavoro, le nostre aziende il nostro futuro e quello dei nostri figli. Abbiamo soprattutto bisogno dei giovani , del loro entusiasmo e forza. Se condividete con noi il bisogno di cambiare le cose, di migliorarle, di mettervi in gioco, siete i benvenuti.