Ritorna, in tutta la sua dirompenza, la questione della sanità nel Veneto Orientale. E gli amministratori locali tornano a chiedere a gran voce la sospensione delle schede ospedaliere. Oggi alle 12.00, in occasione della seduta del Consiglio Regionale, i sindaci organizzeranno un presidio di fronte a Palazzo Ferro Fini a Venezia per richiedere il blocco delle schede sanitarie.
Il sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, assieme agli altri sindaci, parteciperà all’iniziativa pubblica di protesta per sollecitare la decisione della V Commissione Consiliare sul provvedimento, già deliberato dalla giunta regionale lo scorso 3 marzo, relativo al blocco delle schede ospedaliere. «Abbiamo fatto un percorso insieme per difendere i servizi socio sanitari e i presidi ospedalieri del Veneto Orientale – spiega Bertoncello –. La nostra presenza davanti a Palazzo Fero Fini è per ricordare ai consiglieri regionali la necessità di concludere il percorso per il blocco delle schede sanitarie, che consentirà di prendere in esame la questione della sanità dal prossimo governo regionale».
La sospensione delle schede, che prevedono tra le altre cose di “specializzare” l’ospedale di Portogruaro per la chirurgia e quello di San Donà per la medicina, varrebbe fino al 31 dicembre 2015. Nel frattempo prosegue l'iter dell'Ospedale unico. Il Direttore Generale dell’Area Sanità, dottor Domenico Mantoan, è stato incaricato di istituire una commissione di esperti che, entro il 31 agosto 2015, dovrà proporre la sede ottimale del nuovo Ospedale e l’assetto complessivo dell’offerta sanitaria sul territorio.
La V Commissione Consiliare si riunirà giovedì 30 aprile per dare il proprio parere. «Nonostante abbia chiesto a più riprese proprio la sospensione delle schede sanitarie – spiega il consigliere regionale Alessio Alessandrini –, tuttavia credo che darò parere negativo a questa delibera, perché si pone a conclusione di un iter balbettato e farraginoso, un vero pasticcio politico, in cui da due anni la popolazione del Veneto Orientale viene presa sostanzialmente in giro dalla Regione con promesse mirabolanti e senza alcuna concreta risposta per migliorare il sistema sanitario locale». Secondo Alessandrini attorno all'Ospedale unico si è creato uno sterile e inutile dibattito. «In questo modo – spiega – si è solo creata una paralizzante gara di Comuni, gli uni contro gli altri armati, che non ha prodotto alcuna decisione in merito. Quello che poteva apparire come un lodevole coinvolgimento era in realtà solo uno scaricabarile, grazie al quale il presidente Zaia e la sua giunta potevano derogare all’infinito alle loro responsabilità istituzionali e programmatorie, che avrebbero imposto scelte veloci e coraggiose quantunque forse impopolari».

Redazione Online