Percorrendo il solco dei due fiumi di risorgiva Reghena e Lemene e risalendo fino ai Laghi di Cinto si attraversa un territorio di alto valore naturalistico e ambientale, che oggi costituisce il “Parco regionale di interesse locale dei fiumi Lemene e Reghena e dei laghi di Cinto”. Una realtà concreta, dopo la nomina dell’Assemblea e del consiglio direttivo, costituiti dai rappresentanti tecnici e politici degli enti coinvolti (la Provincia di Venezia, il Comune di Portogruaro e di Cinto Caomaggiore), l’approvazione del Piano Ambientale e la prossima costituzione della Consulta delle associazioni.
«Il Parco - spiega Patrizia Daneluzzo, assessore all’Ambiente - costituisce una realtà oggi in continua espansione: diversi comuni, infatti, sia sul versante veneto che su quello friulano, oltre alla Provincia di Pordenone, stanno operando per entrare nel Parco, per poterne sfruttare le opportunità in termini di valorizzazione naturale e turistica, allargandone i confini sia a monte che a valle».
Il Parco nasce infatti con un duplice obiettivo. Da una parte, si mira a ricostituire un “corridoio ecologico” lungo i percorsi fluviali, ovvero a ristabilire un insieme di habitat tra di loro interconnessi, che permettono lo spostamento della fauna e lo scambio genetico tra le specie vegetali presenti, aumentando così il grado di biodiversità. Dall’altra, dal momento che il Parco vive nella misura in cui esso viene vissuto, si vuole anche promuoverne la fruizione lenta dal punto di vista del turismo sostenibile. «A questo scopo - continua l’assessore Daneluzzo - è stato richiesto e ottenuto dalla regione un contributo che consentirà di avere le risorse necessarie (420.000 Euro) al perseguimento di questi scopi».
Il progetto finanziato comprende infatti: l’acquisto e la rinaturalizzazione di aree lungo le sponde dei fiumi, sia a Cinto Caomaggiore sia a Portogruaro, in particolare nella zona di Portovecchio con il recupero dell’area degli ex-lavatoi; la riqualificazione dell’ex mulino di Cinto Caomaggiore, sede del Parco, l’acquisto e la rinaturalizzazione dell’area del Palù; la riqualificazione delle ex scuole elementari di Portovecchio, che ospiteranno il centro visite del Parco; le azioni di comunicazione del Parco, dalla cartellonistica al materiale promozionale, dal sito internet alle applicazioni per smartphone.
Per rispettare la tempistica data dalla regione, tutti questi lavori dovranno essere appaltati entro l’anno e concludersi entro il 2017.