Oltre 60 milioni di euro per la prima fase dei lavori a cui se ne aggiungeranno altri 45 per le fasi successive. Oltre 100 milioni per la sanità di questo territorio, un investimento che non ha precedenti.

Lunedì mattina all’ospedale di San Donà di Piave è intervenuto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per la presentazione dei masterplan che riguardano i 3 ospedali dell’Ulss 4: “Istituto marino” a Jesolo, “San Tommaso dei Battuti” a Portogruaro e “Città del Piave” a San Donà di Piave; masterplan che prevedono la ristrutturazione, l’abbattimento e la realizzazione di nuovi edifici, spazi in generale più ampi per l’utenza e per il personale, la ricostruzione di parti storiche scomparse nel tempo come le terrazze elioterapiche all’ospedale di Jesolo, ma anche nuova logistica e adeguamento di edifici esistenti alle più recenti normative di sicurezza antisismica e antincendio.  

Nella sala Girarci, gremita di autorità civili e militari, personale medico e sanitario, il direttore generale Mauro Filippi ed il presidente Zaia hanno illustrato dunque i masterplan.

Ospedale di Jesolo. Nato come istituto elioterapico agli inizi del Novecento, nel tempo è stato ampliato e l’attuale conformazione si è consolidata alla fine degli anni Novanta. In questa sede i lavori sono già iniziati. Il masterplan da 10 milioni di euro prevede la ristrutturazione e il recupero dei volumi esistenti. Un elemento distintivo dell’intervento sarà il ripristino della forma originaria delle terrazze fronte mare che, considerata la vocazione riabilitativa dell’ospedale, sono l’elemento storico caratterizzante la composizione architettonica originale. Verrà inoltre raddoppiata la superficie destinata all’attività poliambulatoriale, ampliata la radiologia, realizzata una nuova Unità Riabilitativa Territoriale (URT), una nuova area d’ingresso con vista sul mare antistante, e una nuova dialisi collocata negli ex magazzini sul fronte spiaggia.

Ospedale di Portogruaro. La composizione attuale di questo ospedale è il risultato di un percorso iniziato negli anni Sessanta e terminato negli anni Novanta. Il masterplan prevede per questa sede lavori divisi in tre fasi. La prima fase, finanziata con oltre 26 milioni di euro, prevede la costruzione di un nuovo edificio di 5 piani, di cui 3 completati in questa fase. Nella seconda fase verranno completati i due piani rimanenti e verranno trasferiti degenze e servizi nel nuovo edificio, di seguito verranno demolite le attuali ala est ed ala ovest non più necessarie. Completate le demolizioni inizierà la terza fase che prevede la realizzazione di una nuova area d’ingresso ed accoglienza dell’ospedale, la quale conterrà anche spazi per attività amministrative e una sala conferenze, contestualmente verrà ampliato il pronto soccorso, verrà ampliata inoltre l’area destinata alle soste dell’utenza, con il parcheggio esteso nell’area dei vecchi magazzini che verranno demoliti.

Ospedale di San Donà di Piave. L’attuale strutturazione dell’ospedale è il risultato di un percorso avviato nel Novecento e consolidato nell’attuale conformazione planimetrica, dopo ampliamenti e ristrutturazioni, alla fine degli anni Novanta.  Anche in questo caso il masterplan prevede tre fasi dei lavori. Nella prima fase, finanziata con 25,4 milioni di euro, è prevista la realizzazione di un nuovo edificio di 4 piani in adiacenza dell’elisuperficie, di cui due piani completati in questa fase e la realizzazione di nuovi parcheggi. La seconda fase sarà dedicata all’ampliamento del gruppo operatorio ed infine, nella terza fase dei lavori, verranno demolite l’ala est e parte dell’ala ovest dell’ospedale in quanto non più necessarie all’attività sanitaria.